Cinema muto italiano illustre sconosciuto


dal mio canale su YouTube, ma il titolo del film non è quello…(eh mi dispiace! adesso dovete cambiare il prossimo catalogo delle Giornate!)

Ieri, per caso, ho trovato che su YouTube avevano caricato un film italiano del 1912, un film di pochi minuti. Una copia della Cineteca Nazionale di Roma provvista di timecode.  Non è possibile che nel 2012 andiamo ancora avanti così!

Su internet possiamo trovare moltissime pagine dedicate alla storia del cinema muto italiano, i blogger fanno letteralmente a schiaffi per illustrare i post con le fotografie delle dive, divi, registi, produttori italiani dell’era del muto. Le voci di Wikipedia dedicate all’argomento sono veramente tante. Ma i film chi li ha visti?

Io personalmente sono riuscita a vedere 25 film interpretati da Francesca Bertini, alcuni grazie ad espedienti quasi rocamboleschi. Questo non può andare avanti così, ripeto.

In ocsasione del centenario del cinema (1995), lo storico del cinema Riccardo Redi scriveva:

Ce lo siamo chiesto più volte: è possibile scrivere una vera storia del cinema italiano? Alcuni lo hanno fatto, non vi è dubbio: ma hanno dovuto affrontare, aggirandolo a volte con molta bravura, l’ostacolo costutuito dalla evidente scarsità di reperti.

Posso assicurarvi che dal 1995 ad oggi i reperti ritrovati sono notevolmente aumentati. Il problema è riuscire a vederli allora come adesso. Sempre dal discorso di Redi:

Per vederli tutti sarebbe necessario spostarsi tra Amsterdam e Londra – che sono le cineteche più ricche – poi visitare Bologna, Gemona del Friuli, Roma, Parigi e infine Città del Messico e San Paolo del Brasile. Poichè i nostri film sono sparsi per il mondo e per la maggior parte non si trovano in Italia.

A questi archivi citati da Redi aggiungo la Cineteca Italiana di Milano, che nel convegno di Rapallo 1980 presentò un elenco di 200 film del cinema italiano da salvare (dal 1908 al 1928) nel loro archivio.

Io ricevo in continuazione domande su come e dove riuscire a vedere i film, è l’argomento più quotato del blog. I pochi video che ho caricato sul canale inpenombra su YouTube – sono veramente pochi – dimostrano che c’è molta curiosità per vedere queste ombre del cinema muto italiano “in movimento”, in Italia e fuori dall’Italia.

Facciamo vedere questi film, è semplice, ancora più semplice grazie al digitale. Restauriamo un film? Benissimo, quindi il film diventa disponibile online, in DVD, magari Blu-ray… altrimenti niente soldi statali per i restauri.

Altrimenti vuol semplicemente dire che a voi, cari archivi, di questo patrimonio non ve ne frega niente, forse non è così… certo ci sono gli affari del copyright, tanti tanti soldi…

Si Molière avait été cinéaste, l’accès à L’Avare devrait-il plus de trois cents ans après, être soumis à l’autorisation du producteur ou à celle du détenteur d’une copie acquise dans d’obscures conditions. (Christian Bourgois, Mission de réflexion sur le patrimonie audiovisuel)

Fate i bravi, fateci vedere questi film prima che scompaia completamente quel poco d’interesse verso il cinema muto italiano, questo sconosciuto. I film, cari archivi non sono vostri, sono nostri!!!

Voglio vederli senza dover prendere un biglietto per Bologna o Canicattì, siamo nell’era digitale signori, svegliatevi!

I Centauri di Tor di Quinto, località vicino a Pinerolo

Tor di Quinto, fotogramma del film (dal DVD della Española)
Tor di Quinto, fotogramma del film (dal DVD della Filmoteca Española)

Qualche giorno fa raccontavo del libro-dvd della collezione Sagarmínaga, una collezione di film dal 1897 al 1906, ritrovata in Spagna del 1997.

Uno dei film contenuti nel DVD 2, è Tor di Quinto, descritto così nel volume della Filmoteca Española, pagina 171:

Tor di Quinto, casa di produzione Warwick, Regno Unito, anno 1905, genere: scena all’aria aperta. Il marchio Warwick Continental Trading Parigi, compare nei primi fotogrammi. Tor di Quinto è una famosa scuola di cavalleria italiana, vicino a Roma. Insieme al titolo, la sequenza finale è virata in giallo. Metraggio 213,7 metri = 10′ 23 “ 18 f/s.

Secondo il catalogo Cinema Muto Italiano – I film dal vero 1895-1915, di Aldo Bernardini, Cineteca del Friuli 2002, Tor di Quinto (La scuola di cavalleria), operatore Giovanni Vitrotti, produzione Ambrosio e C. 1906, 98 metri, la descrizione dei quadri ed il metraggio (sopratutto il metraggio) corrisponderebbero soltanto ad una parte del Tor di Quinto ritrovato nella collezione Sagarmínaga. Una delle fonti d’epoca è una locandina del Politeama Piacentino del 2 giugno 1906:

1. Gli ufficiali della Scuola si recano alle esercitazioni. 2. Sfilata degli Ufficiali. 3. Discesa al galoppo di un’alta collina. 4. Salto d’ostacoli per gruppi – Galoppate – 5. Difficoltose scivolate a picco (viste di fianco e di fronte): esercizio riprodotto da molti giornali illustrati per la sua eccezionalità. 6. Salti di staccionate – Emozionanti cadute.

Il primo problema con il film omonimo incluso nel DVD della collezione Sagarmínaga, anno di produzione Warwick, Regno Unito 1905, titolo virato in blu, sottotitolo in tedesco: Die Centauren der Gegenwart!, è che ci troviamo davanti ad un metraggio molto più lungo dei 98 metri. Il secondo è la casa di produzione (Warwick Regno Unito? Warwick Continental Trading Parigi?). Il terzo…. guardate con attenzione l’immagine sotto (il cartellone pubblicitario della Gazzetta del Popolo – Torino). Secondo voi: le immagini corrisponderebbero a Tor di Quinto, località vicino a Roma?

Tor di Quinto, fotogramma del film (dal DVD della Española)
Tor di Quinto, fotogramma del film (dal DVD della Filmoteca Española)

Il film contenuto del DVD 2 della collezione Sagarmínaga è, sicuramente, un montaggio arbitrario del proprietario della collezione, ma non è un film del 1905, quasi tutte le scene, secondo le fonti d’epoca, corrispondono a I Centauri: esercitazioni dei cavalleggieri del Pinerolo, operatore Roberto Omegna, produzione Società Ambrosio 1908, metri 234, distribuzione Raleigh et Robert (Warwick Continental Trading) in Francia (e Germania) 1908-1909. Un vero successo al botteghino… Per sapere di più… sono qui, alla vostra disposizione, come al solito.

Ritorna online il Cinestore della Cineteca di Bologna

La Vita Cinematografica 1916
Vittoria Lepanto, La Vita Cinematografica 1916 (archivio inpenombra)

Cinestore che tempi… e che prezzi, vi ricordate? Era un post in questo blog del 1° febbraio 2011.

Il Cinestore, il negozio online della Cineteca di Bologna è ritornato: le fotocopie del Museo del Cinema di Torino, Fondo Vittorio Martinelli “disponibili” a prezzi sbalorditivi.

Una fotocopia ilford 50X70 a 140 Euro? Acquisto diritti per uso professionale in tutto il mondo?

La copertina di La Vita Cinematografica con Vittoria Lepanto non è l’unica pagina di rivista in vendita… Non ho parole. Ragazzi, avete sentito parlare della Media History Digital Library? Lo stesso Museo del Cinema di Torino, collezione online, riviste e monografie del cinema muto italiano mette a disposizione, gratis, parecchie riviste che da voi costano 140 Euro a pagina. Tutto gratis… che follia, che siamo matti!