Bilancio delle Giornate del Cinema Muto 2011

Riassunto e bilancio della 30° edizione: interviste a Livio Jacob, direttore della Cineteca del Friuli, e Giuliana Puppin, ufficio stampa delle Giornate. Molto divertente la storia dell’intervista al regista degli anni ’20, sentite, sentite.

A proposito di YouTube, vi consiglio una visita al canale di La Cineteca del Friuli (intervista a Mario Monicelli, cinema muto, e molto altro)

Altri link. Tutte le informazioni, comunicati stampa, catalogo, ecc, sono disponibili nel sito della Cineteca del Friuli. Potete trovare le belle foto di Elena Tubaro nell’ Album di Le Giornate del Cinema Muto su Flickr.

Last but not least, non finisce qui, cioè non finisce oggi. Domani il cinema muto ritorna a Sacile:

Il legame mai interrotto con Sacile, che ha ospitato Le Giornate del Cinema Muto dal 1999 al 2006, si rinnova e si rinforza nell’edizione del trentennale. Le Giornate, in collaborazione con la Città di Sacile e il locale Rotary Club, domenica 9 ottobre alle ore 17 presentano al Teatro Zancanaro la replica di The Circus (1928) di Charles Chaplin, capolavoro della storia del cinema e una delle punte di diamante del programma 2011.

The Circus sarà proposto con la partitura composta da Chaplin nel 1968 ed eseguita dal vivo dall’Orchestra San Marco di Pordenone diretta dal maestro Günter Buchwald. I titoli di testa saranno accompagnati dalla canzone registrata Swing Little Girl cantata dallo stesso Chaplin.

Teatro Zancanaro, domenica 9 ottobre, ore 17.

Il prezzo del biglietto è di 10 euro, la prevendita è iniziata il 2 ottobre alla cassa delle Giornate al Teatro Verdi di Pordenone (dalle 9 alle 22.30). Per chi volesse acquistare i biglietti direttamente a Sacile, la prevendita prosegue fino a venerdì 7 ottobre, alla sede dell’Associazione Pro Sacile (0434 72273), in orario di ufficio 8.30-13.30 e 15.00-17.00. Dopodiché sarà possibile acquistare i biglietti direttamente alla cassa del Teatro Zancanaro il giorno della proiezione.
(dal comunicato dell’Ufficio Stampa delle Giornate del Cinema Muto)

Come al solito: Buona visione!

Italia 1896-1905 in 43 film

Nove anni fa alle Giornate del Cinema Muto di Pordenone XIX edizione fu presentata un serie di 43 film italiani delle origini scoperta dalla Fondazione Cineteca Italiana di Milano:
“Il progetto di collaborazione fra la Cineteca Italiana di Milano e gli Archives du film et du dépôt legal du CNC (Boys d’Arcy) per il restauro di una collezione di film Lumière girati in Italia è stato lanciato nel 1999. E’ stato un momento importante… In effetti, i nitrati originali erano già in avanzato stato di decomposizione. Molti erano già appiccicosi, e quasi allo stadio di degrado noto come Fase 3, nel quale il supporto diventa soffice e colloso e l’immagine fotografica svanisce, consumata dai gas emessi dalla base. Grazie a una riproduzione fotogramma per fotogramma è stato possibile trasferire i film su pellicola negativa in poliestere. Quest’operazione è costata diverse settimane di lavoro e una notevole somma di denaro. La collaborazione dell’Association Frères Lumière si è rivelata decisiva. Queste vedute girate alla fine del diciannovesimo secolo sono particolarmente belle e siamo lieti di averle salvate dalla distruzione per poterle presentare alle Giornate”.

Questo scriveva Michelle Aubert, Archives du film, Bois d’Arcy nel catalogo delle Giornate di Pordenone XIX edizione. Qualche riga dopo, lo storico Aldo Bernardini confermava con le solite entusiastiche parole l’importanza della “scoperta” tenendo conto che “da questa presentazione alle Giornate del cinema muto può avviarsi una nuova fase della ricerca sull’esperienza italiana dei Lumière che, a torto, fino a ieri credevamo ormai prossima a una definitiva, sufficiente sistemazione storiografica”. In altre parole: sul cinema delle origini, come in tante altre cose, non si finisce mai d’imparare.

Otto anni dopo, Aldo Bernardini e la Cineteca del Friuli, che da 28 anni organizza le Giornate del Cinema Muto di Pordenone, hanno pubblicato un bel volume sul cinema delle origini in Italia dedicato alla produzione estera di “dal vero” (documentari) che comprendeva un DVD con 32 titoli Lumière, Edison e Mutoscope, dedicando un appendice ai film scoperti alla Fondazione Cineteca Italiana di Milano (pp. 137 a 160 e 44 fotografie).

Mi raccomando questo interessante libro-dvd, ma vorrei incuriosire qualche istituzione (regione, comune, ecc.) nel progetto di rendere visibili questi altri 43 film delle origini girati dagli operatori Lumière in Lombardia, Toscana (Firenze, una intera serie dedicata al Palio di Siena), Piemonte (expo di Torino 1898), ecc., dal 1896 al 1905, ritrovati e restaurati nove anni fa.

Ecco il link alla pagina della Cineteca del Friuli – Giornate del Cinema Muto 2000, dove potete leggere la presentazione e titoli dei film.

Pordenone’s Chronicle 4

Kazuo Hasegawa in una scena di Kurotegumi SukerokuMartedì 6 ottobre, ore 9,00. Primo film della sezione Riscoperte, Kurotegumi Sukeroku (1929), interprete Kazuo Hasegawa è una vera chicca per gli amanti del cinema giapponese in generale, e per gli ammiratori di Hasagawa in particolare perché, come ricorda il catalogo delle Giornate: “la maggior parte dei film di Hasegawa con la Shochiku Company è andata perduta”. Kazuo Hasegawa, nome d’arte Chojiro Hayashi, interpreta il ruolo di Kukeroku, famoso eroe del Kabuki. Ritrovato e restaurato dalla Film Preservation Society di Tokio con il prezioso aiuto di Kiyo Hasagawa, figlia del grande Kazuo. Al pianoforte Mie Yanashita.

Sedici minuti dopo, Eine Versunkene Welt (1922), diretto da Alexander Korda, interpreti principali Alberto Capozzi e Maria Palma, futura Maria Korda. La traduzione del titolo originale tedesco sarebbe: Un mondo che sprofonda, ma in Italia hanno preferito S.A. Il Principe Rosso, prendendo sicuramente lo spunto dalla frase di uno dei marinai per definire il Duca Peter, interpretato da Capozzi. Nelle ultime scene del film, più che un principe rosso, sembra un lontano parente di Nosferatu, in contrasto con la splendida e luminosa Maria Palma (non ancora Korda), che nel film interpreta il ruolo della donna per la quale il Duca rinuncia ai privilegi aristocratici di una corte molto tetra stile austroungarico vista da Fritz Lang. Dico questo per evitare che qualcuno immagini una corte austroungarica in stile Ernst Marischka , quello della famosa serie sulla imperatrice Sissi. Altri riferimenti cinematografici sono le inquadrature dei marinai, uniformi bianco nucleare, inquadrature stile Potemkin. Il marinaio italiano che nel film seduce la donna del Duca, interprete l’ungherese Michael Varkonyi, sarebbe piaciuto a Cocteau. E con questo finisco. Al pianoforte Philip Carli.

Il primo titolo della sezione Dive, Teatro Verdi ore 10,30, era Wenn Das Herz in Hass Ergluht (1918), diretto da Kurt Matull, protagonista la diva Pola Negri. Traduzione del titolo: Quando il cuore arde di odio, titolo italiano: Vampa d’odio, che secondo me non rende bene l’idea e propongo di cambiare in: Un serpente è il migliore amico di una donna, oppure Quando un cuore arde d’odio ricordati di avere un serpente a portata di mano. Questo film venne presentato per la prima volta alle Giornate nel 1994 con un titolo errato, sono cose che nella storiografia cinematografica succedono spesso. Non si finisce mai d’imparare… Il film? Il film presenta una giovanissima Pola Negri (21 anni), molto bella e disinvolta. Aspettiamo l’uscita in DVD. Al pianoforte del Verdi John Sweeney.

Seguiva Amore senza stima (L’avvoltoio?). Ancora sezione Dive, film con Francesca Bertini. Bel restauro, frammento di 47 minuti, eseguito al laboratorio Prestech di Londra in 4K. Al pianoforte Antonio Coppola.

E qui chiude questa cronaca di Pordenone, grazie infinite alla cortesia di David Robinson, Livio Jacob e tutto lo staff del festival. Spero che capirete, sono, e rimango, sempre un cinefile inguaribile.

Mi dispiace ma non ho gradito il contegno di certe persone, hanno messo il mio nome in una didascalia (quasi una beffa) in relazione ad un film dove io, per quel che riguarda le ricerche non ho avuto più a che vedere dai tempi del Non solo dive…pioniere del cinema italiano, qualche anno fà. Ho chiesto di levare il mio nome dalle mega didascalie nei ringraziamenti di Amore senza stima (L’avvoltoio?)…. Niente da fare. Questo sito, che prima si chiamava In Penombra Archivio del Cinema Muto e aveva il suo indirizzo internet (dal 2003) è stato oscurato da qualcuno… Non capisco come mai un rappresentante (e finora amico) di una cineteca (italiana, e non quella di Milano, che vanta  1.000.000,00 di euro  di consulenze l’anno secondo il pubblico bilancio, ma assicura che lui non ha mai pagato nessuno! Tutto gratis!) non considera affatto il mio lavoro e può dirmi al telefono, a proposito del fatto che siano spariti i miei siti: “Hanno fatto bene, io ti avrei fatto causa!”… Hanno fatto bene chi? Causa per cosa? Questo sito, d’ora in avanti si occuperà sempre dei film muti ma non soltanto dei film italiani. Buona visione (cineteche italiane permettendo, e cioè speriamo che le cineteche italiane aprano veramente le porte) del cinema muto a tutti!