Georges Méliès – Star Film Site officiel
La collection Georges Méliès Ciné-ressources
Georges Méliès – Star Film Site officiel
La collection Georges Méliès Ciné-ressources
«C’est en Italie que j’eus pour la première fois l’idée des vues panoramiques. Arrivé à Venise et me rendant en bateau de la gare à mon hôtel, sur le grand canal, je ragardais les rives fuir devant l’esquif et je pensais alors que si le cinéma immobile permet de reproduire des objets mobiles, on pourrait peut-être retourner la proposition et essayer de reproduire à l’aide di cinéma mobile des objects immobiles. Je fis de suite une bande que j’envoyai à Lyon avec prière de me dire ce que M. Louis Lumière pensait de cet essai. La réponse fut favorable.»
A. Promio (Histoire du Cinématographe, G. Michel Coissac – Editions du Cinéopse, Paris 1925)
Anche quando ero bambino, un giorno mi dissero:
— Vieni a vedere il cinematografo. E’ un po’ caro, perchè costa sei soldi. Ma è una cosa curiosa. — Io trovai uno zio che mi pagò sei soldi, e andai a vedere con lui la cosa curiosa: in un localetto scuro, da Lelieure (sic), al vicolo del Mortaro. Lo spettacolo era interessante, come si direbbe adesso, dal vero: Re Umberto tutto baffi e occhi che passava una rivista, e poi la gente che andava pel Corso sul mezzogiorno, e poi dei bagnanti che si buttavano a mare dal trampolino d’uno stabilimento, sollevando di grandi spruzzi candidi tutt’intorno.
Ma, forse a motivo che la proiezione tremava molto e dava fastidio agli occhi, lo spettacolo era breve. Non tanto però da escludere una specie di scena comica finale: la quale consisteva nel proiettare le films alla rovescia, sotto gli occhi degli spettatori. E allora tutti a ridere vedendo uomini e carrozze pel Corso camminare tranquilli all’indietro; e il mare donde schizzavan fuori i bagnanti, preceduti dagli spruzzi, fino a risaltar sul trampolino. Risi anch’io molto; e catalogai mentalmente questo genere di balocco fra altri che già conoscevo: la lanterna magica, lo stereoscopio, il lamposcopio, le figure mobili, ecc. Poi me ne scordai. Di certo il Cinematografo, col C maiuscolo, in quel tempo ancora non esisteva.
Silvio D’Amico (Il cinematografo non esiste, In Penombra, settembre 1918)
Silvio D’Amico, critico e storico teatrale italiano, nato a Roma il primo febbraio 1887.
Come ho ricordato in un post, tanto tempo fa, le prime proiezioni del Cinematografo Lumière a Roma ebbero luogo in un locale al piano terra proprietà del fotografo Henry Le Lieure. Una targa di ottone nell’attuale Via del Mortaro ricorda questo evento:
Roma, 6 ottobre 1995 – ore 12
L’Unione Autori Cinematografici con il Patrocinio della U.N.U.A.D.E.I. Provincia di Roma promuove il PREMIO INTERNAZIONALE LUMIERE in occasione del Centenario del Cinema (1895-1995) a ricordo della Prima Proiezione Cinematografica (in 6 quadri – costo del biglietto 50 centesimi) avvenuta qui, in via del Mortaro, n. 14/17 presso lo studio fotografico di Henry De Lieure (sic) dove oggi si trova l’attuale Ristorante Le Grondigi.
Bello vero? Purtroppo in questa bella targa piena di riferimenti (e pubblicità subliminale), manca un dato fondamentale, e cioè la data della prima proiezione a Roma: venerdì 13 marzo 1896. Se vogliamo essere precisi, le prime proiezioni del Cinematografo Lumière furono eseguite al Museo Foto-Elettrico Le Lieure, vicolo del Mortaro n. 17.
Romani ed ospiti della Città Eterna possono recarsi sul luogo per accertamenti.