Toute la Mémoire du Monde quarta giornata

La sala Langlois prima della conferenza
La sala Langlois prima della conferenza

Come raccontavo nell’ultimo post dedicato a questo festival, la giornata del 30 novembre iniziò con la conferenza di Paolo Cherchi Usai: Lindgren Manifesto, 8a puntata: Preludio alla fondazione di un museo dell’immagine numerica.

Vedo che il sito della Cinémathèque Française non ha caricato il video, un vero peccato.

In seguito e senza spostarci dalla sala Henri Langlois, abbiamo assistito alla tavola rotonda, in partenariato con la FIAF: Quale etica per il restauro dei film nel 2012?

Al dibattito sono intervenuti Paolo Cherchi Usai (Georges Eastman House), Thomas Christensen (Danish Film Institute), Béatrice de Pastre (Archives françaises du film du CNC), Bryony Dixon (British Film Institute), Gian Luca Farinelli (Fondazione Cineteca di Bologna), Laurent Manoni (Cinémathèque Française), moderatore Christophe Dupin (FIAF).

Quasi tutti erano d’accordo in considerare le possibilità che offre il digitale. Quasi tutti tranne Paolo Cherchi Usai, che già nel corso della sua conferenza-manifesto di pochi minuti prima aveva esposto dubbi e  perplessità nei confronti del futuro digitale, e riaffermò la sua intenzione di fare “nulla, il meno possibile” sui film in archivio, altrimenti si continuerà a “produrre mostri”.

Gian Luca Farinelli dopo essersi dichiarato favorevole alla preservazione più che al restauro, ricordò a tutti che il pubblico è diventato molto esigente, per esempio sua figlia di otto anni non ama le righe dei vecchi film, quindi i vecchi restauri vanno sicuramente rifatti.

Che dire? A Cherchi Usai disposto (adesso) a fare il meno possibile, di mantenere questo impegno e non promuovere nessun restauro per evitare certi “mostri”. A Farinelli, di mettersi d’accordo con se stesso.

Se mi capita una copia nitrato della prima versione di Cabiria in buone condizioni, la seppellirò dove nessuno di voi due potrà trovarla.

Lo stesso giorno alle 19,30 abbiamo potuto assistere allo spettacolo del Phono-Cinéma-Théâtre 1900, presentato da Manuela Padoan (Gaumont) e Laurent Mannoni che rimarrà nella mia memoria per sempre, grazie!

Toute la Mémoire du Monde terza giornata

La panchina misteriosa...
La panchina manifesto…

Giovedì 29 novembre 2012. La terza giornata del festival si apriva con una interessante  tavola rotonda: Quali strumenti finanziari per restauri? Come governi, fondazioni private, titolari di cataloghi e archivi lavorano insieme in Francia e gli Stati Uniti.

Sono intervenuti: Margaret Bodde della Film Foundation, organizzazione non profit nata nel 1990, presidente Martin Scorsese;  Laurent Cormier del CNC (Centre National du Cinéma et l’Image Animée), Marc Lacan della Pathé, Jeff Lambert della National Film Preservation Foundation, che ultimamente ha messo online la copia restaurata di The White Shadow (1924); Jerome Soulet della Gaumont, e Rosalie Varda di Ciné-Tamaris, società dedicata a perpetuare la memoria della coppia Agnès Varda e Jacques Demy; moderatore Serge Toubiana della Cinémathèque Française.

In attesa che la Cinémathèque Française rilasci online il video di questo incontro, posso anticiparvi che tutti i partecipanti erano d’accordo in un concetto fondamentale: un film restaurato deve ritrovare il suo pubblico: bisogna riportarlo alle sale di cinema, alla televisione, uscire in DVD, Blu-ray.

Alle 19,30, Paolo Cherchi Usai presentava la Corrick Collection, ovvero “Il tesoro conservato in un garage della Tasmania”. Sessione accompagnata dal pianista Mathieu Regnault.

La famiglia Corrick – una coppia e i loro otto figli – iniziano a girare la Nuova Zelanda e l’Australia nel 1897. Il loro spettacolo unisce musica, danza, comicità e poesia.

Nel 1901, comprano un proiettore Edison che il loro figlio di 14 anni impara a gestire. Brevi proiezioni di film muti iniziano a far parte del loro spettacolo con grande successo di pubblico.

Desiderosi di rimanere pionieri, i Corrick prestano molta attenzione alle nuove tecnologie. Nel 1906, comprano un generatore elettrico per alimentare la luce del proiettore e l’anno dopo acquistano una macchina da presa per girare i propri film.

Per sapere di più vi consiglio di visitare questa pagina dedicata alla Corrick Collection nel sito del National Film & Sound Archive (Australia).

La giornata del 30 novembre iniziava con la conferenza “Le Lindgren Manifesto – 8° partie. Prélude à la fondation d’un musée de l’image numérique” a carico di Paolo Cherchi Usai.

Nel 2010, Cherchi Usai, allora direttore della recentemente deceduta  Haghefilm Foundation,  attualmente conservatore della Georges Eastman House, nonché uno dei fondatori delle Giornate del Cinema Muto, per citare soltanto qualche carica, rese omaggio a Ernest Lindgren, fondatore del British Film Institute con un  “manifesto” in 14 punti che potete leggere qui.  Se riesco a trovare un po’ di tempo nei prossimi giorni forse, dico forse, dedicherò un post a questo interessante argomento. Per il momento un’immagine vale più di mille parole e, riflettendo sui punti del manifesto, ho scattato la foto della panchina che illustra questo post. La panchina è collocata giusto davanti alle porte della Cinémathèque Française…

Alla prossima.

Toute la Mémoire du Monde festival internazionale del film restaurato

La Cinémathèque Française
La Cinémathèque Française

«Assis devant leur morceau de mémoire universelle, (ils) auront mis bout à bout les fragments d’un même secret, qui a peut-être un très beau nom… Qui s’appelle le bonheur.»
Alain Resnais, Tout la mémoire du monde, 1956

E’ finito pochi giorni fa a Parigi la prima edizione di Toute la mémoire du monde, festival internazionale del film restaurato. Dal 27 novembre al 2 dicembre 2012, alcuni fortunati mortali abbiamo potuto assistere a una serie di proiezioni di film (muti e sonori) restaurati nei ultimi due anni, insieme a dibattiti e conferenze intorno al lavoro di preservazione e restauro del patrimonio cinematografico. Proiezioni, conferenze e dibattiti ospitati dalla Cinémathèque Française, in partenariato con il Fonds Culturel Franco Américain.

Tutto benissimo trane un piccolo neo, qualche volta bisognava rinunciare ad una proiezione o conferenza perché gli eventi si svolgevano in parallelo nelle due sale della Cinémathèque: Salle Henry Langlois e Salle Georges Franju.

Pubblico numeroso, cosmopolita, e molto participativo al punto che per alcune sessioni era impossibile trovare un posto libero. Chapeau per i cinephiles francesi che sanno organizzare qualsiasi evento cinematografico in modo esemplare e ti fanno sentire a casa per il solo fatto di condividere l’amore per il cinema.

Questa che segue non è una cronaca del festival per due semplici motivi: il primo che non ho potuto seguire tutti gli eventi, il secondo che in questo sito-blog si “parla” soltanto di cinema muto. Per un panorama più ampio, fotografie e video vi rimando al sito della Cinémathèque Française.

Mercoledì 28 novembre 2012, seconda giornata del festival.

Il cadavere vivente (Der Lebende Leichman / Živoj Trup) Russia / Germania 1929. Regia di Fedor Ozep, soggetto dal lavoro teatrale di Leo Tolstoi, sceneggiatura di Boris Gousman, Anatoli Mariengof, fotografia di Anatoli Golovnia, Piel Jutzi, principali interpreti Vsevolod Poudovkine, Maria Jacobini, Viola Garden.

Proiezione preceduta da una conferenza di Martin Koerber (Deutsche Kinemathek) e Oliver Hanley (Vienna Filmmuseum).

Accompagnamento musicale dalla partitura originale di Werner Schmidt-Boelcke.

Il negativo originale di questo film è scomparso, nessuna stampa completa della prima versione è sopravvissuta. Nel 1988, la Deutsche Kinemathek fece un primo tentativo di ricostruire la versione originale del film.

Il nuovo restauro, iniziato nel 2011 dal Filmmuseum austriaco in collaborazione con la Deutsche Kinemathek è riuscito a migliorare la precedente ricostruzione partendo da tre elementi nuovi: una copia nitrato di ottima qualità conservata in Austria, una copia di prima generazione con titoli francesi e tedeschi proveniente dalla Svizzera, e una stampa incompleta e molto danneggiata della versione italiana.

Restauro intrapreso da Martin Koerber al Deutsche Kinemathek nel 1988, poi da Oliver Hanley al Filmmuseum di Vienna nel 2011.

La musica originale di Werner Schmidt-Boelcke è stata ricostruita durante il restauro del 1988.

Cinema «Chantant et Parlant» (Francia-Germania, 1905-1914). Proiezioni introdotte da Martin Koerber (Deutsche Kinemathek), Laurent Mannoni (Cinémathèque Française) e Manuela Padoan (Gaumont Pathé Archives). I Phonoscènes sono stati restaurati da Gaumont Pathé Archives e Lobster Films.

Alice Guy tourne un Phonoscène (1906); Ce que c’est qu’un drapeau, cantato da Gaston Dona (1909); Le frotteur de la Colonelle, cantato da Polin (1905); La polka des trottins (1905) cantato da Félix Mayol; Le vrai Jiu-Jitsu, cantato da Dranem (1912); Fumeur d’oppio, cantato da Adolphe Bérard (1912); La croix du chemin, cantato dal baritono  Jean Noté (1913); Chemineau, chemine, cantato da Georges Elval (1914); Anna, qu’est-ce que t’attends, cantato dalla coppia Murphy e Fragson (1913); Le coq dressé, film-parlant regia di Alice Guy (1910); Les cris de Paris (1910); Avec bidasse, cantato da Bach (1914); La Marseillaise, ancora Jean Noté (1908), La donna è mobile, voce di Enrico Caruso (1908) .

Seguivano i Tonbilder restaurati digitalmente da stampe conservate presso la Deutsche Kinemathek.

Am Elterngrab, cantato da Karl Ottemar (1907); Liebes Männchen Folge Mir, cantato da Mizzi Jezel e Karl Schöpfer (1910); Schtzmannlied, cantato da Henry Bender (1908); Militärische Disziplin / Lustiges Auf Dem Kasernenhof, voce di Gustav Schönwald (1910).

Alle 20,30 iniziava lo spettacolo l’arte del “benshi” in collaborazione con la Maison de la Culture di Parigi. Presentati due film: L’épée assassine (Zanjin Zanbaken), Giappone 1929, e Le chevalier voleur (Oatsurae Jirokichi Koshi), Giappone 1931.

La voce in queste proiezioni era a carico di Raiko Sakamoto, il più giovane benshi giapponese. Ha iniziato nel 2000, scrive le sue narrazioni personali. Il suo genere preferito è il chanbara film di spade. Questo  festival segnava il suo debutto in Europa, accompagnato da Shunsuke Okushi al pianoforte.

Alla prossima con la giornata del 29 novembre.