
La stella della Metro-Goldwyn, di passaggio a Parigi accompagnata da sua madre, ha ricevuto qualche giornalista all’Hôtel Claridge. Benché Carmel Myers non parli francese, né italiano, la conversazione si è potuta svolgere con l’ausilio di un collega americano, e l’artista cinematografica, dopo aver brillantemente parlato della sua vita, dell’arte, dell’Europa e di tante altre cose, ha voluto accennarci alla faticosa vita delle artiste e degli artisti di cinema:
« Io, per esempio, mi alzo ogni giorno alle sette e lavoro dalle otto del mattino alle cinque di sera. Due volte per settimana giriamo anche di notte, e per conservare la mia salute sono obbligata ad andare al letto alle otto di sera due volte la settimana, e gli altri giorni alle dieci. Questa vita è la stessa per quasi tutte le giovani stelle che a Los Angeles hanno fondato un club, presieduto da Mary Pickford, dove si organizzano serate musicali. E da questo club gli uomini sono esclusi. Bisogna conservare la linea. È permesso di mangiare qualche cioccolatino, qualche gelato, ma, credete, le artiste del cinema non hanno neppure il tempo di condurre quella vita allegra che si attribuisce loro ».
Carmel Myers ha una vera passione per la musica. Il suo strumento prediletto è l’ukulele, una specie di chitarra giavanese che è compagna indivisibile della stella. E anche ai giornalisti ella ha voluto cantare, accompagnandosi con questo strumento, delle nostalgiche arie dei mari del sud, ammirabilmente, con una voce ben timbrata e piena di grazia nostalgica.
Attualmente Carmel Myers è a Roma per interpretare una delle parti principali nel super film Ben-Hur, che la Metro-Goldwyn sta girando da due anni.
(tratto da Il Corriere Cinematografico, Torino, 2 Agosto 1924)