dal canale di hermankatnip su YouTube
L’idea originale del mio soggetto era un’alluvione. Ma il mio cosiddetto produttore era Joe Schenck, che in quell’epoca era il produttore di Norma Talmadge, Costanze Talmadge e di me stesso, poi diventò presidente della United Artists. La società si chiamava Buster Keaton Productions Inc. In teoria, Schenck era il mio produttore, ma non sapeva mai niente, né di quando né di cosa stessi girando…
Capita che il distributore pubblicitario Steamboat Bill va da Schenck e gli dice: “Keaton non può girare la sequenza dell’alluvione perché abbiamo tutti gli anni delle alluvioni e troppa gente perde la vita. E’ troppo doloroso metterla sul ridere”. Allora Schenck mi disse: “Non puoi fare fare l’alluvione”. Gli risposi: “Strano, perché Chaplin durante la Grande Guerra fece un film chiamato Shoulder Arms, che fu il più grande successo di cassetta di quell’epoca. E’ impossibile pensare a un cataclisma peggiore della Grande Guerra: ebbene, Chaplin fece con quello il suo più grande film comico”. Schenck disse: “Oh, ma è un’altra cosa”. Non so perché fosse un’altra cosa. Allora gli domandai se andava bene che io facessi un ciclone: e lui fu d’accordo, disse che era meglio. Ora, lui non lo sapeva, ma negli Stati Uniti i cicloni e gli uragani fanno un numero di vittime quattro volte superiori alle alluvioni. Tutto stava bene visto che non lo sapeva, e così andai avanti coi miei collaboratori e feci il ciclone.
Buster Keaton (Mario Soldati, Appunti del servizio stampa n. 45, Maestri del cinema in tv: Buster Keaton, Rai, Roma 1972)