Copia unica al mondo

La donna che visse due volte
La donna che visse due volte

Il tormentone dell’ Hitchcock ritrovato va avanti da un paio di giorni senza che nessuno riesca a fermarlo. Ormai è sicuro che si tratta del primo film di Alfred Hitchcock, girato addirittura a Hollywood. Quotidiani, televisioni, mezzi stampa sul web, che al cinema muto non concedono abitualmente nemmeno due righe, hanno sparpagliato la notizia ai quattro venti come se qualcuno avesse ritrovato, invece dei 30 minuti del film di Graham Cutts, il diario intimo e inedito della cameriera di Alfred Hitchcock segretamente innamorata di lui. Grande scoop! (quello del diario della cameriera). A proposito, come si chiamava la cameriera di fiducia di Mr. Hitchcock?

In poche parole: aveva ragione Pamela di Silent London. Qualsiasi notizia sul cinema muto che non vada preceduta da un nome come Chaplin, Keaton, Pickford, Gance e pochi altri, ha poche possibilità di svegliare l’interesse di un mondo sempre più distratto con il suo patrimonio culturale, ma disposto a seguire con la massima attenzione il solito talk show (conosciuto anche come “vedi la litigata e la riconciliazione in diretta”), dove una coppia di fidanzati, per il 99 % degli spettatori due completi sconosciuti, raccontano in 16 puntate e molti intervalli pubblicitari, ogni particolare sulle loro più intime abitudini sessuali, corna, famiglia, ecc. Questo tipo di programmi, ed altri simili, verranno conservati accuratamente negli archivi per le future generazioni, mentre gente sconosciuta come un certo Emilio Ghione sparirà completamente dalla memoria collettiva.

In questo mondo dei tesori nascosti e ritrovati del cinema muto c’è di peggio. Il trattamento della stampa al film di Graham Cutts può giustificarsi per quello che ho detto sopra, e cioè, la necessità di “creare un evento” per attirare l’attenzione del pubblico in generale. E fin qui posso anche capire. Immaginate adesso che i 30 minuti ritrovati venissero attribuiti a Hitchcock senza il minimo accenno a Cutts, inventandosi, per esempio, una falsa testimonianza storica dove si racconti che Cutts aveva abbandonato completamente il set in mano al suo aiuto regista. Difficile? Mica tanto. Come dicevo, è stato fatto questo ed altro.

Adesso vi racconto la storia di un film ritrovato, restaurato, e presentato in un festival di cinema, davanti ad una platea di storici e addetti ai lavori, per il quale è stata inventata una casa di produzione, l’anno di produzione, il regista, persino il visto di censura. Motivi? Due. Il primo creare l’evento “copia unica la mondo”, il secondo la mala fede di un’archivista senza scrupoli, che doveva ad ogni costo fare uno “scoop” e farsi una reputazione. La storia è vera, ogni riferimento a fatti realmente accaduti e/o a persone realmente esistenti non è da ritenersi puramente casuale, posso presentare le prove, avevo pensato in una lettera aperta alla FIAF, poi ho lasciato perdere, ma non è detta l’ultima parola. Quello che non riesco a capire è il contegno di quelli che hanno partecipato ad una manovra del genere, professionisti che non hanno nessun bisogno di compromettere il loro prestigio.

Copia unica al mondo? Certo che sì, il motivo è semplice: è come un Frankenstein perchè è il risultato di un arbitrario trapianto tra varie pellicole con qualche verosimiglianza, in un laboratorio gestito da un folle, come il dottor Frankenstein appunto.

2 pensieri su “Copia unica al mondo

  1. ciao! complimenti per lo splendido blog :)
    anche io ho intrapreso un progetto riguardante i film muti e il loro mondo, attualmente sono ancora in alto mare ma spero piano piano di migliorare. Sono un neofita di wordpress e mi ha fatto piacere vedere altri spazi dedicati al cinema muto!
    Continuerò a seguirti con molto interesse

  2. thea

    grazie e benvenuto! come dicevo qualche giorno fa: siamo pochi (in Italia) ma l’entusiasmo non manca… ti seguo.

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