
Settembre 1924. La troupe di Luciano Doria ha trasportato le tende negli scorsi giorni a Ospedaletti sulla Riviera di Ponente per girarvi alcune scene del film Il Treno di Piacere dall’omonimo vaudeville francese.
Un treno di piacere che conduce in riviera. Per quanto la temperatura di quest’estate sia stata finora complessivamente molto mite, una gita di qualche giorno al mare non è da considerarsi come cosa sgradevole. E’ questa almeno l’opinione degli attori del Treno di Piacere che furono sorpresi dall’obbiettivo ad Ospedaletti, dove si erano recati per girare alcuni esterni del bel lavoro che Luciano Doria sta ponendo in scena per conto della Pittaluga-Fert. Sono nella comitiva, visibile sul ponte dell’osservatorio, la Elena Sangro e la Pauline Polaire, il cavaliere Oreste Bilancia ed Alberto Collo.
Il Treno di Piacere, tratto dal noto « vaudeville» francese, di Hennequin, Mortier e Saint Albin, non è del resto che uno dei lavori attualmente in cantiere alla Fert, gli altri sono Saetta Re per un giorno sotto la direzione di Mario Camerini, protagonista Saetta (Domenico Gambino) — Galaor contro Galaor, posto in scena da Eugenio Perego, protagonista Galaor (Alfredo Boccolini) — e Maciste all’inferno, al cui allestimento sta attendendo Guido Brignone, protagonista Maciste (Bartolomeo Pagano).
Il soggetto:
L’esposizione pura e nella del soggetto del film non può nel caso di un vaudeville rendere con esattezza l’azione. Il vaudeville, tutto vivacità, tutto brio, ha un andamento spumeggiante per così dire, pieno di trovate, irto di sorprese, zeppo di imprevisti. Il successo che questo tipo di lavori ha ottenuto in teatro ha del resto per base appunto queste doti specialissime del soggetto, che il cinematografo rende a meraviglia, ma che la penna non può rappresentare.
Quel giorno il treno di piacere, in partenza da Parigi, portava un carico di allegri amici che accompagnavano Aristide Cassegrain, un ricco macellaio, e Virginia, figlia d’una portinaia, in viaggio di’ nozze. Completa la rumorosa comitiva una società filarmonica forte di ogni suo strumento.
Il viaggio è movimentato, e subisce un ritardo di qualche giorno in seguito ad un incidente al treno. La nostra compagnia si deve fermare senza bagagli a Valdirose. Qui gli amici perdono al giuoco tutto il denaro che hanno in tasca.
Occorre rientrare a Parigi. Ma il «Treno di Piacere » non fa servizio che una volta alla settimana. La situazione è grave.
I nostri galantuomini però non si scoraggiano. Saputo che Ravioli, il padrone dell’albergo, attende un rinforzo di personale, gli sposi ed i loro amici si presentino senza esitazione, e trovano a collocarsi chi come cuoco, chi come cameriere o portinaio o cantiniere. La banda filarmonica si trasforma in « Jazz Band ».
L’albergo è il rifugio di coppie clandestine, ed il nostro personale avventizio ingarbuglia talmente le cose che un bel giorno il direttore della polizia porta in questura tutti quanti. In prigione non si sta male: almeno in essa è risolto il problema del vitto e dell’alloggio. Della stessa opinione non è il direttore di polizia, che ama il quieto vivere ed i comodi guadagni. Quindi disaccordo fra i carcerieri che preparano un piano di evasione, ed i carcerati che non ne vogliono sapere di andarsene fino alla partenza del treno.
Il passaggio del « Treno di Piacere » pone alfine un termine alla burlesca avventura, e la comitiva parte, giurando, che se giungerà a toccare Parigi, non ne abbandonerà mai più il comodo soggiorno.
Produzione Pittaluga-Fert 1924-25
Vaudeville di Hennequin, Mortier e St. Albin
Messa in scena di Luciano Doria
Interpreti principali: Elena Sangro, Pauline Polaire, Lydia Quaranta, Petronilla Garis, Oreste Bilancia, Alberto Collo, Franz Sala, Alex Bernard, Augusto Bandini, Domenico Serra, Alberto Pasquali
Operatore: Anchise Brizzi
Copie dalla Cineteca di Bologna e Fondazione Cineteca Italiana, Milano; 1600 m., 83′ a 20 f/s. Presentato al festival Il Cinema Ritrovato (XXVII Mostra Internazionale del Cinema Libero) 1998.