
Poche settimane fa, nel corso delle Giornate del Cinema Muto di Pordenone, mi domandavano se potevo segnalare un film “muto italiano e garibaldino”, un film storico-epico, che meritasse una edizione in DVD. Ed io consigliai La cavalcata ardente fidandomi dei racconti di Vittorio Martinelli, perché il film non sono riuscita a vederlo (torna Vittorio, tutto ti è perdonato, mi manchi!).
La cavalcata ardente è una coproduzione italo-germanica (SAIC-Westi), scritta e diretta da Carmine Gallone, collaborazione alla messa in scena di Giuseppe Forti e Filippo Folchi; operatori Alfredo Donelli, Emilio Guattani.
I costumi indossati da Soava Gallone (più di 20) sono di Paul Poiret, e secondo i pettegolezzi dell’epoca il costo superò la paga di tutti gli interpreti del film, Soava compresa. La produzione fece le cose alla grande anche per i manifesti firmati Riccobaldi, Corbella e Ballester, i migliori cartellonisti sulla piazza. Il film ebbe un grande successo fin dalle prime proiezioni, proiettato un po’ ovunque poi in occasione di feste patriottiche. Nei primi anni trenta uscì una versione sonorizzata, a carico dello stesso Gallone, col titolo Passione garibaldina. Secondo i fortunati mortali che hanno potuto vederlo dopo il restauro di L’immagine ritrovata, da una copia della Cineteca di Losanna, il film “è molto al di sopra della produzione italiana degli anni Venti” (Vittorio Martinelli in Za la Mort – Ritratto di Emilio Ghione, Cineteca di Bologna 2007). Altra copia del film (1800 metri), non so se restaurata o meno, è alla Cineteca Italiana di Milano.
Ecco l’argomento: Napoli 1860. Nell’antica famiglia dei Montechiaro, legata ai Borboni, Pietro (Amerigo Di Giorgio), il figlio maggiore, è il capo delle forze reali mentre sua sorella Grazia (Soava Gallone), promessa in sposa all’anziano Principe di Santafé (Emilio Ghione), è segretamente innamorata di Giovanni Artuni (Gabriele De Gravonne), patriota e rivoluzionario.
Artuni sfugge ad una imboscata e si nasconde presso il brigante Pasquale Noto (Raoul Van Riel). Il quale, mascherato insieme ai suoi compagni, partecipa alla “cavalcata ardente”, una corsa a cavallo con le fiaccole nel parco della villa dei Montechiaro, dove ha luogo la festa per il fidanzamento ufficiale di Grazia.
Si scatena una spietata caccia all’uomo. Grazia si nasconde in un convento, mentre Giovanni cerca di raggiungere l’esercito di Garibaldi (Ciro Galvani). Ma, riconosciuto da un traditore, viene arrestato dalla polizia borbonica, immediatamente processato e condannato a morte. Grazia intercede per la sua vita, cedendo al ricatto del vecchio Santafé. Mentre vengono celebrate le nozze tra Grazia ed il Principe, Giovanni e la sua vecchia madre (Jeanne Brindeau) vengono accompagnati al confine. Ma Garibaldi è ormai alle porte, l’esercito borbonico si ribella e, nel tentativo di arginare l’avanzata, Santafé cade in battaglia.
Con l’ingresso a Napoli dell’esercito delle camicie rosse Grazia e Giovanni realizzano il loro sogno d’amore.
Recensione della prima romana:
Una serata davvero magnifica quella di ieri sera al Supercinema con La cavalcata ardente, scritta e diretta da Carmine Gallone. La serata era a beneficenza dei reduci garibaldini, che in camicia rossa assistevano numerosi, e fu iniziata da ottima musica, eseguita dalla Banda dei RR Carabinieri.
Sullo sfondo dei moti garibaldini del 1860 e della conquista di Napoli, La Cavalcata ardente fa rivivere una storia d’amore, dove i sentimenti del patriottismo si fondono con quelli della passione.
Il successo è stato magnifico. E dobbiamo riconoscere che Soava Gallone, Emilio Ghione, Raoul Van Riel, De Gravonne, madame Brindeau, Di Giorgio e Ciro Galvani sono stati perfettamente a posto nelle loro parti. Ottimi gli ambienti, perfetta la fotografia e veramente ammirati i movimenti di masse e le ricostruzioni storiche degli ambienti e degli avvenimenti. La sala del Supercinema era stata, per l’occasione, trasformata in una vera serra di fiori.
Fra gli intervenuti abbiamo notato, oltre al senatore Cremonesi, Regio Commissario, numerose personalità dell’arte, della politica e dell’aristocrazia romana: l’Ambasciatore di Germania e il Console di Polonia. Il senatore Cremonesi si è vivamente complimentato col cav. Gallone e l’Ambasciatore di Germania ha voluto congratularsi col dott. Ilia Salkind e col sig. William Karol della Westi, ai quali, insieme con la SAIC, diretta dal presidente comm. Dott. Giacomo Rattazzi si deve questa iniziativa e l’esecuzione della film. Speriamo che questa intesa sarà feconda nell’avvenire della cinematografia italiana.
Soava Gallone e tutti gli altri esecutori del film che erano presenti, sono stati festeggiatissimi.
Pochi giorni dopo, a Torino, il film fu proiettato in prima visione “privatissima” a Villa Savoia.

Una curiosità: Ilia Salkind dovrebbe essere un parente del produttore del primo Superman.