Pordenone’s Chronicle due

La poule aux oeufs d'or, Gaston Velle 1905. Credit foto National Film and Sound Archive, Canberra
La poule aux oeufs d'or, Gaston Velle 1905. Credit foto National Film and Sound Archive, Canberra

Teatro Verdi, ore 9,00. Il primo appuntamento di domenica 4 ottobre era con il cinema delle origini della Corrick Collection, terza rassegna di film di questa collezione proposti alle Giornate. I Corrick Family Entertainers erano una troupe musicale di vaudeville neozelandese. Una parte delle sue esibizioni, dal 1901 al 1914, era dedicato alla proiezione di film francesi, inglesi e americani. Ad un certo punto, i Corrick diventarono anche loro pionieri della macchina da presa. Per sapere di più, vi rimando a questo bel pdf del Journal of the National Film and Sound Archive, Australia, presentazione di Leslie Ann Lewis.

La collezione è riuscita a sopravvivere tutti questi anni ed ha un bellissimo aspetto grazie alle cure dell’archivio australiano. Nel corso della presentazione, tradotta da Paolo Cherchi Usai, la curatrice dell’archivio (chiedo scusa ma non ricordo il nome) raccontò come i film venivano proiettati in condizioni non proprio ideali, e per un certo periodo anche all’interno di un garage, tetto metallico e temperature altissime. Un vero miracolo.

Seduta nella prima galleria del teatro Verdi, il pubblico di giovani che avevo intorno ha seguito con molto interesse tutti questi film. In alcuni casi, come in La poule aux oeufs d’or (1905), alle esclamazioni di meraviglia per i trucchi cinematografici di cento anni fa, seguivano veri e propri commenti di partecipazione. La mia vicina di poltrona, arrivati alla scena dove il protagonista uccide la poule si è lasciata sfuggire un: Oh no! Al pianoforte: Philip Carli.

E siamo arrivati alle 10,30. C’era da scegliere tra Sherlock e gli altri prima puntata, sempre al Verdi, e Abel Gance The Charm of Dynamite, ridotto del Verdi. Ho scelto Gance. Chissà quando riuscirò a vedere di nuovo questo documentario di cinquanta minuti girato nel lontano 1968 da Kevin Brownlow, che il canale americano Turner Classic Movies offre come evento speciale di questo mese di ottobre. Ma non sono negli USA e le possibilità di vederlo nel piccolo schermo italiano mi sembrano molto scarse. Posso sempre sbagliare e magari, là fuori qualcuno ci ha pensato. Incrociamo le dita. Non mi domandate cosa penso del documentario, la risposta è più che ovvia: splendido. Grazie Kevin, sei sempre il mio eroe!

Dopo Gance, ho mancato altre proiezioni per dedicarmi a girare alcuni mega del mio documentario sul Pordenone Film Festival in corso di realizzazione dall’anno scorso. Racconterò altro più avanti.

Ce cochon de Morin, primo a sinistra Nicolas Rimsky. Credit foto Cinémathèque Française
Ce cochon de Morin, primo a sinistra Nicolas Rimsky. Credit foto Cinémathèque Française

… e sono arrivata in ritardo per Ce cochon de Morin, Albatros 1924, che tradotto in italiano sarebbe: Quel porco di Morin, argomento da un racconto del 1882 firmato Guy de Maupassant. Ai tempi della presentazione del film in Italia, qualcuno ha provveduto a scambiare il “porco” del titolo per “canaglia”, si vede che suonava meglio, tanto per fare un dispetto, la novella, nelle diverse edizioni italiane ha mantenuto il “porco” al posto giusto. Questo film dell’Albatros, diretto da Tourjansky, interprete principale nel ruolo di Morin Nicolas Rimsky, è una divertente commedia, molto ben girata e meglio interpretata, per non parlare dell’abituale cura di scenografia e vestuario che è una delle caratteristiche, quasi un marchio di fabbrica dei film Albatros. Nicolas Rimsky è stato uno degli interpreti più applauditi in questa edizione delle Giornate. Pianoforte Stephen Horne.

Mi dispiace aver rinunciato ai due ritratti, produzione 2009, proposti al ridotto del Verdi: Charlie Goes to School, Peter Wyeth, e Note su Sherlock Jr. di Buster Keaton, degli italiani Francesco Ballo e Paolo Darra, immagino (spero) di avere altra opportunità trattandosi di film, pardon documentari “nuovi”. Buster è uno dei miei comici favoriti, con permesso di Mr. Chaplin.

Alle 17,30, appuntamento con Buster Keaton in The Playhouse (1921), e venti minuti dopo con Charles Chaplin in A Night in the Show. Accompagnamento musicale per il primo a carico dell’Orchestra delle Scuola Media Centro Storico di Pordenone, e per il secondo dell’Orchestra della Scuola Media Leonardo da Vinci di Cordenons. Giovani e molto bravi.

Non ho visto i Two-Color Kodachrome Test Shots, ho mancato Rudy Valentino in The Eagle, musica preregistrata di Carl Davis, Daddy (1923), e siamo arrivati in ritardo per Harmonies de Paris (1928), pianoforte Touve R. Ratovondrahety, voce Patrick Carloni. Sceneggiatura e regia della giornalista Lucie Derain. Amica e complice di Henri Langlois.

Prima sessione di chiacchiere con due amici fino alla due del mattino. Punto centrale della discussione la situazione (situazioni) degli archivi cinematografici in Italia, problematiche e pettegolezzi. Un grazie al personale del nostro albergo (il Santin), che impassibile e gentilmente ci ha sopportato fino alle due.