Trionfo di Francesca Bertini in My Little Baby

My Little Baby (Caesar Film 1916)
My Little Baby (Caesar Film 1916)

Se analizziamo l’aspettativa con la quale la nuova interpretazione di Francesca Bertini veniva attesa, dobbiamo riconoscere che molti non erano disposti a credere che la grande artista drammatica avesse potuto, con pari successo, esordire nel genere comico.
I fatti, però, han dato torto agli increduli, poiché la bellissima diva ha deliziosamente interpretato il pregevolissimo lavoro della Caesar Film, e tutta Roma, accorsa al Margherita e all’Olimpia, ha sinceramente ed entusiasticamente applaudito, divertendosi un mondo, alle gioconde spiritosaggini della pazzerella e alla faceta gravità di Camillo De Riso!
My Little Baby avrà perciò moltissime repliche tanto all’Olimpia come al Margherita.
gio.livo (La Cinematografia Italiana ed Estera, 15 Giugno 1916)

È la prima film d’arte comica che abbia dato la cinematografia italiana. E ne sia data la lode a Giuseppe De Liguoro, che l’ha ideata ed inscenata.
Per una di quelle strane anomalie di cui non si sa imaginare la causa, il nostro paese, — che pure nelle sue tradizioni degli ultimi secoli aveva sempre mantenuto alto e fiorente il teatro comico popolare ed aveva insegnate alle nazioni e ai commediografi stranieri il segreto del riso vivace e spontaneo (ricordate i «lazzi» seicenteschi della nostra commedia dell’arte e il loro dilagare in Francia e l’attingervi a piene mani che vi ha fatto il Molière) — non aveva finora saputo affermarsi in questo genere del cinematografo. Le vere films di serena e arguta allegria, ci venivano soltanto dall’estero, — Levesque, Max Linder, Prince; la Gaumont e la Nordisk: le nostre sembravano condannate a esaurirsi nella insipida e grottesca monotonia degli scherzi grossolani, culminanti nel crollo del mobili e nelle fantastiche fughe.
La Caesar ci ha dato la prima film degna di competere vittoriosamente con le ottime venute d’oltr’alpe. Lo affermo per obbligo di sincerità, che non son uso a largire lodi indulgenti.
My Little Baby riposa su di una «trovata» felice, alta a sostenere lo svolgimento di una lunga serie di situazioni esilaranti, tutte di una comicità fine e garbata, pari alla cornice scenica che le accompagna. È commedia che vive di un continuo scintillio di riso, sapientemente animata da una vicenda turbinosa di episodi che si inseguono, s’intrecciano, si congiungono, senza lasciare che l’interesse si assopisca in pause inutili, in effetti artificiosi od errati.
Essa deve anche la sua fortuna agli interpreti perfetti. Tutte le scene — e molte ve n’ha di complicate, e basate sulla vertiginosa e precisa esecuzione — sono composte e dirette con piena perizia e armonia.
Gli attori sono tutti a posto: il De Antoni nella complimentosa e petulante insistenza del sindaco fotografico, il Benetti nella romantica posa del viveur navigato e dell’innamorato infelice. Ma soprattutto meritano ogni lode Camillo De Riso e Francesca Bertini. L’uno raggiunge il suo migliore effetto di comicità: ha « le physique du rôle »; il riso espressivo, bonario e, quando occorre, pieno di profonda malizia; il gesto di una incisività propria, efficacissimo e, nel tempo stesso, misurato. L’altra, si rivela in un nuovo aspetto, certo non meno interessante di quello drammatico in cui l’avevamo finora conosciuta: il genere si adatta mirabilmente alla sua esuberante anima meridionale, e vi riversa un brio indiavolato, travolgente, che seduce per la piena spontaneità, per la grazia birichina del riso, per la suprema disinvoltura nei più bizzarri e mutevoli atteggiamenti. My Little Baby segna per Francesca Bertini una delle più belle pagine della sua carriera, un trionfo più vero e maggiore che quello delle sue meglio note interpretazioni drammatiche, dove può avere più facili rivali.
A.r. (Apollon, Roma, 6 Giugno 1916)

Testo e immagine (dalla brochure originale del film) collezione archivio In Penombra, Roma.