Il primo film napoletano nel vero senso della parola

La lettera di Carmine Gallone al Sindacato Giornalisti Cinematografici (archivio in penombra)
La lettera di Carmine Gallone al Sindacato Giornalisti Cinematografici (archivio in penombra)

Secondo voi, gentili lettori, quale sarebbe il primo film “napoletano” della storia del cinema?

Lasciamo da parte le “vedute”, girate dai fratelli Lumière, voglio dire il primo film “a soggetto” girato a Napoli.

Secondo il bel volume Napoli nel Cinema di Enzo Grano e Vittorio Paliotti, il primo film a soggetto girato e prodotto a Napoli sarebbe La camorra di Roberto Troncone “che è di qualche mese più vecchio di La presa di Roma”, “ma mancano conferme da fonti d’epoca”, assicura, per esempio, Aldo Bernardini (Le imprese di produzione del cinema muto italiano, Paolo Emilio Persiani, con il gentile contributo di AV Preservation by reto.ch, 2015).

Purtroppo, nemmeno La presa di Roma, preso come riferimento nelle dichiarazioni di Roberto Troncone, risulta il primo film a soggetto di produzione italiana, come avevo pubblicato più di 10 anni fa in questa sede, citando l’articolo di Alessandro Santoni pubblicato nella rivista L’Eco del Cinema. Il mistero s’infittisce? Niente affatto, una fonte d’epoca è stata trovata. Più che una fonte d’epoca si tratta di una testimonianza scritta e firmata da un illustrissimo e longevo pioniere del cinema: Carmine Gallone.

Nel 1960, nel corso della manifestazione Quando il cinema si chiamava Napoli, organizzata dall’Associazione Napoletana della Stampa, gli organizzatori ricevono una lettera da Carmine Gallone in questi termini:

«Penso che possa interessarVi di sapere che il primo film napoletano, nel vero senso della parola, fu girato da me per conto dell’Unione Cinematografica Italiana – Periodo Barattolo 1918. Il titolo era: Il mare di Napoli, gli interpreti: Capozzi e Diomira Jacobini. E così anche il primo film sonoro napoletano: La città canora fu opera mia. Fu girato nel 1930 in tre versioni. Per questo film Murolo e Tagliaferri scrissero due nuove canzoni e precisamente Come se canta a Napule e Quante varche ‘e marinare. Interpreti principali: Brigitte Helm e J. Kiepura. Gli esterni di questo film furono girati fra Capri e Napoli»

Che ne pensate? Da un tratto sono scomparsi tutti: i Fratelli Troncone in primis, per non parlare della Dora Film e la (oggi) celeberrima in tutto il mondo (sì, sì, ho scritto in tutto il mondo) Elvira Notari. Nella stessa manifestazione, il primato del film napoletano, secondo lo storico Roberto Paolella, va riconosciuto ai Fratelli Troncone ma la data sarebbe il 1910.

Che rompicapo, vero?

A proposito di Carmine Gallone: secondo tutte le fonti d’epoca Fior di Male, prodotto dalla Cines nel 1915, interpretato da Lyda Borelli, e attribuito da storie e storici del cinema al nostro Gallone, è un “Cinedramma moderno in un prologo e tre atti ideato e messo in scena da Nino Oxilia”. Volete una prova, oltre alla brochure del film da me pubblicata e messa a disposizione qualche anno fa? Cercate il volume Rassegna generale della cinematografia, 1921 nella biblioteca digitale del Museo Nazionale del Cinema di Torino. A pagina 60/61 (128/129 nella versione digitale), alla voce Carmine Gallone potete leggere la sua filmografia (fornita al curatore del volume dallo stesso regista) e vedrete che Fior di male non c’e. Non vi resta che fare una ricerca su Nino Oxilia

Buona ricerca!

(Non finisce qui, la prossima “testimone autorevole d’epoca” sarà Francesca Bertini)