La Piovra al Cinema Quattro Fontane

Petrovich (Amleto Novelli) in La Piovra (1919)
Petrovich (Amleto Novelli) in La Piovra (1919)

È un film ricco di un pregio indiscutibile: una magnifica interpretazione da parte di tutti gli attori.

Francesca Bertini, rivive in questa Piovra i suoi tempi più belli. La sua bocca bellissima rimane bella: essa non la torce mai. Abbiamo detto mai. Ciò ci consola perché ci dimostra che la critica serve a qualche cosa se gli artisti ne tengono conto e ne seguono i consigli.

Quello che non ci ha persuasi è stato il soggetto, troppo fuori della realtà. Ammesso anche che questa principessa Daria (Francesca Bertini) non trovi l’energia sufficiente per gridare al marito (Livio Pavanelli): Non sparare! Questi non è il mio amante!, è uno che mi ha salvata dalla violenza di un bruto! — non si comprende come in un anno di processo non emerga questa circostanza. L’amante non è morto, ma solo ferito: guarisce e guarisce bene. Il marito è arrestato e processato: questo non si vede, ma si capisce e del resto il titolo lo spiega. Egli deve pur rispondere a un interrogatorio, deve pur dire: ho ferito l’amante di mia moglie. Ed a ciò la moglie e il creduto amante debbono opporre la loro deposizione nell’interrogatorio, che — è bene ricordarlo — in periodo istruttorio non è interrogatorio pubblico, ma segreto, dove nessuno sa cosa dice un altro. E allora dal contesto del processo il Pavanelli deve apprendere che Daria è innocente e che innocente è il giovane principe Francavilla. perché dunque il divorzio?

E data questa premessa tutto il resto del dramma non regge che in virtù dell’assurda ipotesi. Meno male che l’interpretazione lo salva.

La Diva è stata il meno possibile Diva, ha colorita benissimo una parte la cui intensa drammaticità era illogica e voluta.

Amleto Novelli e Livio Pavanelli hanno reso benissimo i loro personaggi.

La mesa in scena non merita infamia: e ciò vuol dire che non merita lode.

(al Cinema Quattro Fontane di Roma dal 14 giugno 1920)

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