Una scuola per gli Operatori cinematografici

Proiettore Eureka modello 1916 (Fumagalli Pion e C., Milano)
Proiettore Eureka modello 1916 (Fumagalli Pion e C., Milano)

Luglio 1916

Da oltre dieci anni esiste in Parigi una Scuola per gli Operatori cinematografici. E in vista dello sviluppo sempre crescente di un’industria, che già muove annualmente più miliardi di lire d’affari, crediamo che anche in Italia si dovrebbe pensare ad istituirne una consimile.

L’Operatore è il Deus ex machina del Cinematografo. Alle sue mani si confidano le migliaia di lire che costano le films; è a lui dunque che i proprietari devono convergere per avere buoni spettacoli con il minor spreco di luce e con la maggiore precauzione per la conservazione delle films e del macchinario.

Non si creda che la professione dell’Operatore sia una cosa dell’altro mondo, irta di difficoltà insormontabili e richiedenti delle conoscenze straordinarie; tutt’altro: basta che l’Operatore non sia affatto digiuno di nozioni sull’ottica e la meccanica, e possegga alquanta conoscenza dell’elettricità per riuscire un ottimo.

Ciò che gli abbisogna è molta coscienza e sufficiente abnegazione.

Le films, alle quali recano grave pregiudizio le impercettibili molecole dello spazio, hanno bisogno d’una cura speciale, e… povero quel Cinematografista che abbia sì un Operatore tecnicamente abile, ma privo d’un po’ di coscienza!… In questo caso le films, dopo una settimana d’uso, daranno delle proiezioni rigate, e, per la stessa noncuranza, saranno slabbrate, bucherellate, piovigginose, quasi inservibili.

Le films, come pure le macchine, devono essere giornalmente ripassate, pulite, lubrificate avanti che cominci lo spettacolo. Terminato il quale, ogni cosa va coperta al riparo della polvere e da ogni corrente d’aria, la peggiore nemica, questa, del macchinario e in specie dei condensatori.

Oltre la coscienza, l’Operatore deve possedere una costante forza d’abnegazione: sì, stare rinchiuso nella cabina, con un calore infernale, massime d’estate, mentre egli lavora per far divertire il pubblico.

Da una réclame della Ditta Henri Deboudé di Parigi preleviamo questi 20 comandamenti, ad uso degli Operatori cinematografici. Non li traduciamo perché perderebbero tutta la loro originale attrattiva.

I. Un seul ciné tu serviras
Et soigneras dévotement.

II. Vendredi tu le nettoieras
Au pétrole entièrement.

III. A ton poste tu te rendras
Avec beaucoup d’empressement.

IV. Ta blouse tu endosseras
Pour épargner ton vêtement.

V. Après tu examineras
Ton appareil soigneusement.

VI. Ensuite tu le graisseras
Pour adoucir les frottements.

VII. La bobine tu poseras
Sur le support bien carrément.

VIII. La double boucle tu feras
Pour marcher régulièrement.

IX. Ta porte tu refermeras
De crainte de déraillement.

X. Le décadre éviteras
Pour projeter très nettement.

XI. Tes charbons tu les serreras
Pour éviter le crachement.

XII. Ta lampe à arc tu régleras
Toujours minutieusement.

XIII. L’écran au centre tu viseras
Pour l’éclairer complètement.

XIV. Ta lanterne n’avanceras
Qu’après la vue en mouvement.

XV. La mise au point tu soigneras
Pour fonctionner correctement.

XVI. Tes films tu les retourneras
Fin de séance seulement.

XVII. Et plus tard tu les essuieras
Pour les conserver proprement.

XVIII. À la sortie te couvriras
De peur de refroidissement.

XIX. Tous ces conseils tu les suivras
Pour opérer très savamment.

XX. Alors il en résultera
Pour toi un grand contentement.

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