Il Carnevale di Venezia – SASP 1928 (1)

- È proprio vero! Ai film italiani non va mai nessuno!... (Kines, Roma 7 gennaio 1928)
– È proprio vero! Ai film italiani non va mai nessuno!… (Kines, Roma 7 gennaio 1928)

Gennaio 1928.

Maturità

Un grande film ed una grande dimostrazione.

Veramente, e va detto subito, Stefano Pittaluga continua ad affermare in Italia la possibilità di un’industria assolutamente nostra, come continua ad affermare che anche da noi si può dar vita ad una eccellente produzione.

Rara avis solitaria, ecco che nel cielo cinematografico nazionale brilla alfine una stella di autentica grandezza. Tutto, in questo Carnevale di Venezia, tocca i vertici della perfezione: attori, attrici, stampa, fotografia, messinscena… (…)

In una parola bisogna rallegrarsi del risultato raggiunto.

Ma ecco che a turbare questo naturale e logico compiacimento, sottentrano riflessioni di diversa natura. Si affaccia la questione finanziaria. Può, infatti, l’industria cinematografica produrre in pura perdita o quasi? Qual’è il costo del negativo di cui ci occupiamo? Ed è consentito far comparazioni di cifre fra i capitali impiegati ed i redditi che se ne dovrebbero trarre? Ohimè! A tali ansiose domande non è lecito rispondere come si vorrebbe! L’Italia non è ancora in condizioni siffatte da far considerare gli investimenti cinematografici come i più tranquilli ed i più redditizi: per cause note a tutti, forse non lo sarà mai; e allora, se col suo Carnevale di Venezia Stefano Pittaluga non ha inteso raggiungere un’affermazione di carattere finanziario, è d’uopo ritenere ch’egli abbia mirato ben altro e che ben altro sia stato lo scopo che egli si è ripromesso quando il suo film ha incominciato a girare per l’Italia.

Esso doveva — e deve — costituire una garanzia: la garanzia che sarà utile e pratica cosa addivenire, finalmente, alla formazione di un Consorzio europeo che rappresenti per la vecchia Europa, ciò che per Hollywood rappresenta l’immenso mercato interno degli Stati Uniti: la garanzia che con questo vario sfruttamento continentale il costo del negativo venga senz’altro ricoperto e cautelato: la garanzia, infine, che la Società Anonima Pittaluga, può legittimamente aspirare a farsi promotrice del progettato Consorzio, se è vero — ed è vero — ch’essa ha l’onore d’essere l’esponente maggiore, per non dir l’unico, della nostra superstite industria. Non v’è altri, infatti, che riesca a vantare un’organizzazione tanto mirabile come la sua, come non v’è altri — ci sia consentito il dirlo — che possegga l’evidente nobiltà di propositi ai quali essa costantemente si ispira e la sua serietà scrupolosissima.

Si sa cosa vuol dire « adattamento cinematografico » al gusto dei singoli paesi. Ebbene: Il Carnevale di Venezia ha il pregio massimo, fra gli altri, di una duttilità senza confronti.

Abilmente ridotto, da mani esperte e sicure, esso sarà egualmente apprezzato in Germania come in Inghilterra, in Francia come in Spagna, e l’incantevole sfondo della città lagunare gli conferirà nello stesso tempo un indistruttibile e peculiare carattere di italianità, sicché nulla della sua essenza andrà perduto e nulla, qualunque sia la trasformazione — si intende che parliamo riguardi dell’Estero — soffocherà i suoi particolari lineamenti.
Kines

La prima visione a Roma. (dal 29 dicembre) Al Supercinema e al Cinema Imperiale. Loderemo anzitutto l’Anonima Pittaluga la quale nel metterla in scena non ha davvero fatto le cose in economia e non ha lesinato sonanti quattrini per raggiungere effetti all’occorrenza non strettamente necessari. Loderemo la direzione artistica che si è rivelata eccellente e piena di sensibilità nella disposizione delle luci, nella condotta scenica, nella scelta delle inquadrature, nell’intelligente e misurato impiego di panoramiche, dissolvenze, sovraimpressioni. Loderemo l’interpretazione che è meritevole dell’elogio più incondizionato, in special modo per ciò che riguarda Maria Jacobini, attrice di estrema sensibilità dalla recitazione fatta di sfumature e compostezza, Josyane, Alex Bernard e Malcolm Tod, che ricordiamo quale misurato interprete di Rue de la Paix. Nè va dimenticata la fotografia di Arata e Terzano eccellente sempre e spesso, molto bella. Nel complesso un ottimo film che fa onore all’industria italiana, e che dà la misura dello sforzo che in Italia si compie per migliorarsi sempre. Qualche lievissimo ritocco potrà consentire al Carnevale di Venezia — che è un film fatto con intendimenti internazionali — un successo magnifico anche sulle piazze estere.
Raul Quattrocchi

Nelle altre città.

A Trieste. (dal 30 dicembre) Contemporaneamente al Cinema Excelsior ed al Teatro Fenice è stato proiettato questo nuovissimo lavoro della italianissima Pittaluga film. La trama è molto originale; la messa in scena elegantissima; la recitazione eccellente, e la fotografia bellissima. Un film che possiede tali requisiti non può ottenere che un grandissimo successo ed Il Carnevale di Venezia ne ha ottenuto uno che gli stessi grandi film stranieri potrebbero invidiargli.

A Venezia. (dal 4 gennaio) Il bellissimo film della Pittaluga dovuto alla collaborazione di Pier Angelo Mazzolotti e di Mario Almirante ha ottenuto un successo strepitoso. Il pubblico veneziano ha riconfermato il giudizio di quello romano, milanese, triestino e napoletano. Eccellenti la recitazione, la messa in scena e la fotografia.

A Milano. (dal 2 gennaio) Questo bel film della Pittaluga dato ieri sera in prima visione al Corso ed al Reale, ha pienamente incontrato il favore del pubblico il quale ha espresso il suo compiacimento e la sua incondizionata approvazione con numerosi e frequenti applausi. E veramente il film merita l’elogio più incondizionato, sia per l’eccellente recitazione, sia per la fotografia che per la messa in scena.

A Torino. (dal 30 dicembre) La nuovissima super produzione della Pittaluga film ha riscosso ieri sera al Cinema Vittoria un successo entusiastico. Ammirata la intelligente direzione di Mario Almirante, la magnifica fotografia di Ubaldo Arata e Massimo Terzano e la lussuosa messa in scena curata da Guido Lombardozzi. La recitazione di Maria Jacobini, di Josyane e di Malcolm Tod è stata vivamente apprezzata. Il bellissimo film replicherà per moltissime sere.

A Genova. (dal 27 dicembre) Il bellissimo cineromanzo interpretato da Maria Jacobini e messo in scena da Mario Almirante, ha ottenuto ieri ai cinema Vernazza ed Orfeo dove è stato per la prima volta presentato un successo entusiastico. Molto ammirata anche la recitazione di Malcolm Tod, Josyane e la fotografia di Arata.

A Bologna. (dal 29 dicembre) Con questo film la produzione italiana ha conseguito una nuova vittoria che servirà a fargli raggiungere anche più presto quella rinascita che tanto si auspica. Il Carnevale di Venezia è un film che può dar dei punti alla produzione straniera.

A Napoli. (dal 4 gennaio) Ottimo film che la Pittaluga ha messo in scena con profusione di mezzi e che Maria Jacobini e Josyane hanno valentemente interpretato. Lodevolissima la direzione e la fotografia. Successo entusiastico.

A Palermo. (dal 30 dicembre) Con grande successo continuano le visioni del Superfilm Pittaluga Il Carnevale di Venezia. Infatti alla première tutto il miglior pubblico palermitano ha affollato la vasta sala del Supercinema per giudicare questo capolavoro italiano.

A Firenze. (dal 30 dicembre) Un soffio di pura bellezza, un soavissimo dramma d’amore, un nostalgico, squisito idealismo, nello scenario incantevole della dolce Laguna, un visione fantastica e mirabile dello splendido carnevale veneziano: ecco, in poche e misere parole, un sintetico sunto del lavoro che si proietta contemporaneamente al Savoia ed al Gambrinus, con quale successo è unitile dirlo.