L’Emigrante – Itala Film 1915

Questo film, o meglio, una versione incompleta (molto simile a quella resa disponibile dal Museo Nazionale del Cinema su Vimeo), è stato presentato nell’ultima edizione del Cinema Ritrovato a Bologna (catalogo del festival pp. 99/100). Ancora una volta, per ricostruire la trama originale, si è dato retta a una “fonte” senza “fonte” impostando addirittura un’improbabile “happy ending”. Peccato. Comunque, “mistero” risolto, ecco la trama:

Antonio ha deciso di abbandonare il paese natio per andare nella lontana America, in cerca di fortuna. Per procacciarsi il denaro per il viaggio vende i mobili e lascia un gruzzolo alla moglie. La figlia lavorerà ed esse potranno vivere fino a che egli ritorni ricco. La figlia è fidanzata ad un bravo giovanotto, quando Antonio ritornerà vi sarà forse ad aspettarlo un nipotino.

Ed eccolo sul piroscafo in mezzo alla folla varia degli emigranti, eccolo sperduto nella terra lontana in cerca di lavoro. Ad ogni passo ingordi vampiri speculano sulla sua bonomia; finalmente egli ha trovato un posto da manovale. Dopo poco tempo un accidente sul lavoro lo piomba in un letto all’ospedale e là giungono le nuove della Patria: « La mamma è ammalata, le medicine costano care, perciò la mamma entrerà nell’ospedale per raccomandazione di un bravo signore ». Così gli scrisse la figlia. Il bravo signore è il conte Paolo, un giovanotto del paese, cha ha messo gli occhi addosso alla fanciulla e che colla complicità di mamma Rosa, un’ignobile megera, la seduce e la porte con sé.

Antonio esce zoppicante dall’ospedale. L’impresa che gli dava lavoro con un tranello gli ha fatto firmare una rinunzia a qualsiasi indennità, e soltanto gli ha pagato il viaggio di ritorno. Sperava di rientrare nel suo paese ricco, invece è un povero essere lacero, che si precipita verso casa sua, in cerca della moglie e della figlia.

La casa è deserta. Solo un bambino giuoca per terra. Egli si stringe al cuore il creduto nipotino. Una donna entra in quel mentre e come una furia strappa la sua creatura dalle mani del mendicante, al quale mostra imperiosamente la porta. « Ma è casa mia qui! » esclama Antonio. Mamma Rosa sopraggiunge e dice ad Antonio: « Vostra moglie e vostra figlia sono partite, più nessuno ha avuto notizie ». Tristemente Antonio se ne va: nella città vicina egli campa la vita facendo il facchino. Un giorno un giovanotto elegante gli consegna un biglietto da portare alla Signora Circe De Fleur – S. P. M.

L’elegante signora alla quale Antonio consegna il biglietto è sua figlia, che banchetta con un gruppo di eleganti viveurs. Costoro gli fan credere che sua figlia sia sposata; gli presentano il genero e si prendono spasso di lui, ma alla fine egli comprende, e vuol scacciare la figlia da quel luogo. Il signore che gli aveva consegnato il biglietto arriva, la luce si fa nella mente di Antonio: « Il conte Paolo! ». Contro lo sciagurato egli si avventa. La lotta è impari ed Antonio viene scacciato violentemente. Cade sul marciapiede dove rimane tramortito. All’ospedale dove è portato ritrova poi la moglie colla quale incomincia l’umile esistenza di lavoro quotidiano che mai avrebbe dovuto lasciare. Un giorno forse, anche la figlia li raggiungerà è la povertà sarà almeno allietata dall’amore e dall’onestà.
(dalla locandina-programma del Cinematografo Letizia, Varazze, domenica, 23 gennaio 1916)

Se possono interessare, ho pubblicato altri post su questo film tempo fa: L’Emigrante, Itala Film 1915, primo film italiano senza titoli e sottotitoli ; Così parlò Febo Mari; The Passion Plays of Italy 

3 pensieri su “L’Emigrante – Itala Film 1915

  1. Ah, I watched L’Emigrante a few months ago – a shame that it doesn’t survive complete, but at least we are able to watch what remains of this realist drama. I didn’t realize that it was the first Italian film without titles! Thank you for posting more information on this film.

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