Charles Chaplin: Cosa penso del film sonoro

«Sono ormai due anni che il cinema parlato impera negli Stati Uniti e che si è infiltrato in tutto il mondo. Pertanto ora possiamo stabilire il punto con piena conoscenza di causa. Ebbene l’opposizione contro il “film parlato” non è mai stata tanto forte come in questo momento!

Io sono stato sempre contrario al “film parlato” e tutto ciò che voi potrete dire contro di esso non eguaglierà mai il mio “silenzio” che di sicuro è più elocuente della mia voce. Poichè se io preferisco una eccellente produzione teatrale ad un buon “film parlato”, considero senz’altro il “film muto” superiore ad ambedue.

Viene mossa questa obiezione: gli attori, durante la loro azione scenica, muovono la bocca, pertanto non c’è alcuna ragione che essi tacciano. Ora il cinema è un’arte plastica che viene espressa essenzialmente attraverso le immagini, invece la ragione d’essere del teatro è la parola. Queste due arti hanno le loro origini ben distinte e differenti l’una dall’altra. Il “film parlato” come ora viene concepito subirà un giorno non molto lontano una crisi di cui le cause principali risiedono nella barriera delle lingue che l’industria stessa si è imposta. La mimica è una lingua compresa in tutto il mondo: una breve didascalia sottolinea l’azione. Questo è tutto. I miei films sono compressi dai cinesi come dagli africani, dai francesi, dai tedeschi.

Personalmente io credo che i miei films riporteranno un più grande successo di prima perchè io solo in mezzo a tanto cataclisma ho conservato il mio sangue freddo restando “muto”. In due anni ho ricevuto da ogni parte del mondo migliaia di lettere che mi pregano di continuare nei miei “films muti”; poichè vi è fede io non mancherò a quello che credo essere mio dovere. Vi sono sicuramente nel mondo da venticinque a trenta milioni di persone che amano il “film muto”. Ammettendo che questa massa di spettatori voglia vedere una sola volta i miei films, nessun film sonoro potrà competere con i miei films muti.»

Charles Chaplin, 1930

5 pensieri su “Charles Chaplin: Cosa penso del film sonoro

  1. thea

    La citazione, in italiano, è pubblicata nella rivista ‘cinematografo’ n. 10 del 30 ottobre 1930. La versione inglese, se non ricordo male, nel numero di agosto 1930 del Motion Picture Classic. Mi dispiace non essere più precisa, ma l’archivio cartaceo si trova a 2000 chilometri da Roma, dove sono in questo momento.

  2. Pablito Paul

    Se il testo originale in inglese è questo:
    http://archive.org/stream/motionpicturecla31moti/motionpicturecla31moti_djvu.txt
    allora possiamo dire che la traduzione italiana dell’epoca si è presa mooolte libertà.
    Tra l’altro ho dato un’occhiata veloce al testo inglese e non ho capito se il “pezzo” in questione è stato scritto da Chaplin in persona o si tratta di un’immaginaria arringa in un immaginario processo “film parlati contro film muti” (mi vengono in mente un certo Voltaire e una certa Evelyn Beatrice Hall…)
    La parte sul silenzio più eloquente della parola la si trova comunque in alcune frasi di Chaplin riportate da quotidiani d’epoca:
    http://newspaperarchive.com/us/mississippi/hattiesburg/hattiesburg-american/1930/02-06/page-4
    questo è già successivo:
    http://news.google.com/newspapers?nid=720&dat=19511012&id=Xc0vAAAAIBAJ&sjid=D0YDAAAAIBAJ&pg=1902,223708
    http://news.google.com/newspapers?nid=1144&dat=19300127&id=kCkbAAAAIBAJ&sjid=C0sEAAAAIBAJ&pg=2926,5882766

  3. thea

    Dicevo dell’archivio cartaceo perché nel numero di Motion Picture Classic consultabile “online” (archive.org) manca la pagina 87. :-)

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