Il BFI National Archive di Londra ha ricevuto il premio Best Archive Restoration Project al Focal International Awards 2011, per il restauro di The Great White Silence (1924), di Herbert Ponting.
Da domani, 20 maggio 2011, questo restauro verrà presentato nelle sale cinematografiche inglesi, e dal 20 giugno 2011 sarà disponibile per tutti (anche per te se vuoi) in DVD e Blu-Ray.
Se volete sapere sul restauro di questo film, visitate questo link
Tanti auguri al BFI National Archive! (e grazie per il rilascio del DVD – Blu-Ray)
Ecco, per aprire l’appetito, un descrizione della prima versione del film, aprile 1912, mentre la spedizione era ancora in corso (potete vedere un frammento nel canale del BFI su YouTube), distribuzione Gaumont, lunghezza metri 705:
« L’importanza della cinematografia ed il suo valore di documento storico di fronte a gli avvenimenti che interessano l’umanità, come una grande spedizione scientifica, saranno provati ancora una volta dalla meravigliosa film Spedizione del Capitano Scott al Polo Antartico, che come abbiamo annunciato già, la Casa Gaumont sta per presentare al pubblico di ogni nazione civile.
La film, che riproduce tutti gli episodi principali della Spedizione Antartica Inglese, guidata dal Capitano Scott, dalla sua partenza dal porto di Lyttleton (Nuova Zelanda) fino allo sbarco degli esploratori nelle ragioni glaciali del Capo Evans, è dovuta all’opera intelligente e coraggiosa di Erberto Ponting, un operatore cinematografico che è insieme uno scienziato e un reporter audace e valoroso.
La grandiosa film è veramente un mirabile saggio di arte fotografica. Ogni scena risalta per nitidezza e per bellezza d’assieme, i particolari appaiono così precisi che si resta stupiti nel constatare così notevoli pregi fotografici, malgrado i continui cambiamenti nelle condizioni di luce e di tempo e le altre difficoltà che l’operatore ha dovuto superare. Le diverse parti della pellicola sono così naturali e così belle che provano come Erberto Ponting sia un vero maestro nell’arte sua.
Le scene a bordo della nave esploratrice « Terra Nuova » che rivelano i diversi mezzi usati per rompere la monotonia del viaggio, sono preludio ad altre scene ugualmente interessanti e più importanti della spedizione. Queste ultime sono quanto di più perfetto e di più autentico è stato finora riprodotto nelle regioni polari.
La Casa Gaumont che ha recentemente come scrivemmo, proiettato in una riunione privata questa film, presente la consorte del Capitano Scott, è stata fatta segno a lodi incondizionate per la sua iniziativa che ha così alto valore scientifico e documentario.
Non è privo di interesse sapere che la film fu inviata da Erberto Ponting dal Capo Evans non appena la nave « Terra Nuova » toccò terra, a Lyttleton, donde attraverso la Nuova Zelanda giunse in Australia, dove fu sviluppata a Sydney all’Agenzia Gaumont. Di là fu in seguito inviata a Londra.
Le prime scene mostrano la « Terra Nuova », col suo equipaggio e tutto il materiale della spedizione, che lascia il porto di Lyttleton. il più importante della Nuova Zelanda, fra gli applausi di un’immensa folla entusiastica. Poscia l’obbiettivo cinematografico ha sorpreso le scene della vita di bordo, fra le altre i preparativi per il pasto dell’equipaggio, le operazioni per la misurazione delle profondità marine e per procurarsi saggi d’acqua raccolta ad una profondità di oltre 3000 metri, operazioni affidate al luogotenente Renwick e al biologo Liffie.
Vediamo in seguito il Capitano Scott e i suoi amici a prua della nave mentre scrutano l’orizzonte, e assistiamo a una comica scena: il luogotenente Renwick, tramutato in barbiere, che taglia i capelli al Dottor Wilson. lo scienziato della spedizione.
Ma i quadri via via che si succedono e via via che la nave si avvicina alla Barriera dei Ghiacci assumono una maggior importanza. Il 9 dicembre la « Terra Nuova» lasciava dietro di sé il primo iceberg, trasportato dalle correnti per oltre 500 miglia dal punto d’origine. Da questo momento noi vediamo la robusta nave aprirsi la via a traverso i ghiacci che si stendono dinanzi ad essa per circa 300 miglia. Occorsero tre settimane per lanciarli addietro.
Queste scene furono prese dall’alto di una piattaforma posta su un fianco della nave.
Ci accostiamo in seguito alla grande Barriera dei Ghiacci che fu raggiunta il 1° gennaio, e il panorama è superbo quando la « Terra Nuova » costeggia la enorme montagna: sono meravigliose caverne come di cristallo, sono magnifici effetti e contrasti di luce dovuti alle grandi masse di ghiaccio, che prendono le forme più svariate e straordinarie; è infine il più grande ghiacciaio del mondo che ha origine direttamente dal Polo Sud ad una distanza di 700 miglia.
Ed ecco presentarsi ai nostri occhi le cime del Monte Terror e del Monte Erebus, circondati dal mare di ghiaccio, e i meravigliosi effetti di luce allorquando il sole si nasconde dietro le montagne e si tuffa nel mare.
Lo sbarco della spedizione a Murd Sounds dà origine ad altre caratteristiche scene. I poneys, i piccoli cavalli siberiani, appena lasciata la nave, si rotolano sulla neve e con galoppi sfrenati festeggiano il ritorno alla libertà! La fuga e l’inseguimento dei pacifici e inoffensivi pinguini dalla caratteristica figura umana; la misurazione dello spessore del ghiaccio: lo scarico delle provviste, e il loro trasporto su slitte tirate da cavalli o da cani alle capanne costruiite per riceverle; lo scavo di cantine nel ghiaccio, le gite e le scalate dei ghiacciai, costituiscono una serie di episodi che seguono lo sbarco.
Un’altra serie di vedute meravigliose ci è presentata infine, fra le quali quella di un enorme ghiacciaio perforato naturalmente che forma un’immensa caverna, attraverso la quale si vede la « Terra Nuova » e più lontano il Monte Erebus, e altre vedute ancora di grande interesse e di meravigliosa bellezza, non ultima il panorama di Capo Evans.
La scena finale ci mostra i preparativi della partenza del Capitano Scott e dei suoi compagni per l’ultima tappa del loro viaggio al Polo Sud.
Questa film unica nel mondo cinematografico, e dalla Casa Gaumont, alla quale è costata sacrifici non lievi, posta sotto la tutela della legge sui diritti d’autore, servirà, certamente a rendere popolare il nome del Capitano Scott, e potrà essere il documento che prelude ad una vittoria nel campo della scienza e della audacia.»