Sul tetto del mondo 1910

La vetta di Jannu nell'Himalaya 1910
Vetta di Jannu nell’Himalaya, foto Vittorio Sella 1910

Viaggio di S.A.R. il Duca degli Abruzzi al Karakorum (Record Mondiale dell’Altezza)

Titoli dei quadri

Prima Parte: Alla stazione di Rawalpindi; Arrivo delle Eccas a Srinagar, capitale del Kashmir; Fiori di loto e sponde del lago Dal; La carovana di S.A.R nella valle del Sind; Partenza dei 350 Coolies (portatori indigeni Balti); Distribuzione delle targhe ai Coolies; La paga dei Coolies a Tolti; Giuoco del Polo a Skardu; Uscita di S.A.R dal Campo del Polo; Corsa di popolo; Traversata dell’Indo, ed approdo; Guado del Torrente Punmah.

Seconda Parte: S.A.R passa un ponte di liane sul fiume Braldoh; I Coolies trasportano le capre; Askoloy – Ultimo villaggio della Valle Braldoh 3000 metri; Vita del campo; Valico dello Skorola a 5000 metri; Panorama della catena del Karakorum; Uno sguardo attorno dalla morena del ghiacciaio Baltoro (4023 metri); Il ghiacciaio Baltoro – il più grande del mondo lungo 65 Km; Vista del monte Km 2 o Godwin Auston – alto 8610 metri, sul quale nessuno mai pose piede. Monte Bride Peak – alto circa 7650 metri, su cui S.A.R fece il record del mondo in altezza raggiungendo i 7493 metri; Di ritorno, in zattera sul Shigar; Sul collo Boorgi, 4892 metri; Il saluto di S.A.R
Film di grande interesse, lunga circa 800 metri.
(La Cine-Fono e la Rivista Fono-Cinematografica, 1910)

« Si è svolta mercoledì sera, 16 febbraio, in Torino, nel teatro Vittorio Emanuele l’annunziata conferenza sul viaggio di esplorazione del Duca degli Abruzzi nei monti del Karakorum — Himalaya — nella primavera del 1909. Il successo della conferenza fu completo: tutto il teatro era già stato venduto da due giorni, e per corrispondere alle esigenze del pubblico furono vendute anche le poltrone abitualmente riserbate ai giornalisti. Il ricavo, in circa ventimila lire, era stato destinato dal Duca alle brave guide alpine, che tanto contribuirono al successo delle sue spedizioni nell’Alaska, al Polo Nord, al Ruwenzori e all’Himalaya. Il Duca lesse con voce ferma e chiarissima ben cento pagine, tutte scritte a macchina. Di tali pagine erano state fatte sei copie, una delle quali fu inviata preventivamente dal Duca al Re, ed un’altra alla Regina Madre.
Il Duca personalmente rivide, ampliò, modificò per ben tre volte tutto l’originale, coadiuvato dai suoi egregi collaboratori, dottor Vittorio Sella, marchese Negrotto Cambiaso e dottor De Filippi; e nessuno poté assolutamente conoscere, all’infuori di loro e della signorina dattilografa, il testo della conferenza, prima che venisse letta dal Duca al pubblico affollato e plaudente del Vittorio. Appena finita la lettura del Duca, ne fu distribuito alla stampa un riassunto preparato dal Duca stesso. La conferenza fu accompagnata da numerosissime e bellissime proiezioni preparate dal cav. Vittorio Sella. »

Copie del film al Nederlands Filmmuseum, Amsterdam; Museo Nazionale del Cinema – Fondazione Maria Adriana Prolo, Torino.

Foto di Vittorio Sella (che girò il film con una cinepresa noleggiata alla società di Arturo Ambrosio) e materiali pubblicitari (brochure e fogli pubblicitari): Museo Nazionale del Cinema Collezioni Online – Documenti del cinema muto torinese.