
La filmografia di Anton Giulio Bragaglia ai tempi del cinema muto comprende quattro titoli: Thaïs (1446 metri, visto di censura 22 gennaio 1917); Un dramma nell’Olimpo (458 metri, visto di censura 25 gennaio 1917); Il mio cadavere (1380 metri, 4 giugno 1917); Il perfido incanto (1389 metri, visto di censura 4 luglio 1917), tutti quanti prodotti dalla Novissima Film di Roma (grazie Italia Taglia!). Una filmografia molto ridotta e molto, come dire, ingarbugliata, per la quantità di errori che lo stesso Anton Giulio ha provocato con le sue testimonianze, al punto che per molti anni, Thaïs e Il perfido incanto, anzi Perfido Incanto, furono considerati la stessa cosa, e cioè un solo film: Thaïs o Perfido incanto. E nemmeno dopo il ritrovamento di Thaïs alla Cinémathèque Française, qualcuno ha corretto i dati, l’equivoco va avanti.
Se le mie informazioni sono esatte, Il perfido incanto, produzione Novissima Film 1917, risulta scomparso. Avrei voluto inserire l’argomento nel sito Lost Films, ma non me la sento di tentare una traduzione così impegnativa. Inserirò un link a questo post per chi vuole scaricare il testo e tradurlo per conto proprio.
Secondo i documenti d’epoca, i protagonisti sono: Thaïs Galizky (e non Galitzky), Mario Cimara (?), e Nello Carotenuto; operatore: Fernando La Boy (sarà un alias di Fernando Dubois?); scenografia Enrico Prampolini.
Purtroppo, non ho trovato nessun riferimento a Riccardo Cassano, che molti segnalano come aiuto regista (e co-sceneggiatore), se non il vero regista di tutti i lavori di Anton Giulio Bragaglia per la Novissima Film, proprietario Cav. Emilio De Medio.
Argomento:
Fantastico e meraviglioso, il palazzo del gran Mago Atanor, contiene saloni colossali, dove lo sfarzo grave si alterna con la bizzarra stupefacenza di grandiose cattedrali magiche e con la paura di ambienti animati d’insidia e di vestiti di favola.
Nella grande città moderna in cui vive, Atanor è coadiuvato nella sua professione d’indovino dalla maga Circe: la figlia di un suo antico compagno che, dominata dalla sua violenza spesso brutale, vive con lui sin da bambina.
Col nome di Duchessa della Tiana, ella frequenta il gran mondo per fornire Atanor delle notizie più intime che possano avere importanza nella vita dei clienti del Mago. Da questa opera e dalle sue funzioni di sacerdotessa ieratica, Atanor trae profitto di Circe, riuscendo a mantenere alta la sua fama di prodigioso indovino e di mago infallibile…
Non da poco tempo Atanor ha desiderio della sua pupilla e segue con brama di satiro le movenze feline della giovine donna nervosa. Né poche volte egli insiste presso di lei con quello che egli chiama il suo amore, né di rado il carattere fiero di Circe si divincola e scatta contro il cinismo di lui.
Ma nella sua vita mondana, Circe ha conosciuto Mario Berry; e dalla enigmatica duchessa il giovine resta anch’esso colpito, sì che il pallido viso e gli occhi misteriosi di lei non facilmente si fanno dimenticabili al suo spirito ansioso.
Però le nozze, già pronte, se distraggono Berry dal mondo elegante, di riscontro prodigiosamente rivelano alla giovine Maga la passione che le è nata.
Alla notizia delle nozze di Berry, Circe è sorpresa da un tuffo nel cuore che le rivela tutto un fuoco nascosto ed inaspettato…
Intanto, mentre il Mago organizza una delle sue losche imprese, complici certi ceffi, Mario Berry nelle strettoie uniformi della nuova vita si stanca della monotonia coniugale e con nostalgia pensa ai bei giorni antichi ed anche al viso enigmatico della duchessa della Tiana.
Quando Berry torna, Circe ha pronto il suo piano per attrarre a sé il giovine, ed indurlo a tradire il vincolo di recente saldato. Esorta ella Mario a visitare il palazzo incantato del mago, ove si compiono prodigi fantastici, e Berry vi si reca incuriosito. Così, dalla bocca della Maga velata, nella grande Cattedrale delle Cerimonie, egli ode parole turbatrici in riguardo alle sue nozze recenti.
Però Adriana, la moglie di Mario, resta sempre un impedimento grave al sogno di Circe. È per liberarsi di lei, che Circe denunzia ad Atanor di essere stata sorpresa da Adriana nel suo spionaggio di salotto.

Ecco che Atanor si vede rovinato, perché sta per mancargli la base delle sue informazioni…
Come mai riparare?
Questa necessità lo spinge a sopprimere Adriana.
Con un automobile egli segue la moglie di Mario mentre ella va a passeggio. Urta con la macchina la carrozza, di cui infrange una ruota, e col più grazioso sorriso invita la signora ad approfittare del suo automobile. Quindi, per via, Adriana viene da lui esortata a visitare le aule magiche, ed in quella è fatta sparire.
In questo modo Circe ha usato del suo stesso persecutore per conquistarsi l’uomo amato.
Presto dimenticando la moglie, dopo una falsa lettera di addio scrittagli da Circe col carattere di Adriana e nascosta da lei tra le cose della scomparsa, Mario diviene l’amante della Maga.
Atanor, intanto, ha eseguito il furto alla Banca Nazionale.
È in questa occasione ch’ella macchina un piano infernale per liberarsi anche di Atanor e denuncia alla polizia il mago, accusandolo autore del furto. Per altro il vecchio impostore, pronto ed abile, risponde con altrettanta audacia all’accusa, e denuncia i suoi complici, e si vanta della propria veggenza, e fa restituire il denaro alla Banca!…
In questo modo egli è salvo ed ha aumentata perfino la propria fama!
Dopo pochi giorni egli scopre Mario e Circe in colloquio d’amore: nulla dice e scompare.
Ossessionata dal terrore del mago, Circe l’indomani si trae sino al suo tiranno per giustificarsi; ma Atanor è inesorabile e minaccia di uccidere Mario Berry s’ella non cederà ai suoi desideri.
Quindi, mentre Circe fa fuggire Mario, da parte sua Atanor gli scrive, che se vuoi conoscere l’assassino di sua moglie, può venire a parlare con Circe, la sedicente Duchessa della Tiana, che si trova in casa sua.
Mario alla lettera crede di impazzire, e pensa che Circe può averlo voluto allontanare, appunto per distogliere il pericolo di essere denunciata da lui.
Egli arriva, quando Atanor, dopo aver violato Circe, sta ancora tormentando la semifolle.
Mentre egli parla coi servi per farsi ricevere dal mago, ella, ossessionata dal satiro, per difendersi dalla sua violenza estrae un grosso spillo e glielo pianta nella nuca, uccidendolo.
Circe esce esterrefatta dalla stanza tragica e trova nell’anticamera Mario Berry.
Quasi vien meno, per lo stupore di trovarlo in casa di Atanor e pel terrore di vedersi scoperta come maga: ma di contro Mario, trovandola in quella casa, ha la certezza e la prova di ciò che l’indovino gli ha scritto…
E quando muta, in un barlume d’intelligenza, ella lo conduce innanzi al cadavere di Atanor e gli dice che l’ha ucciso per serbargli il suo amore, Mario, anche pel delitto presente, crede con certezza all’altro di sua moglie, e freddamente le risponde ch’ella lo ha ucciso, solo per sopprimere l’unico testimone del suo primo delitto…
Dopo tante lotte sofferte e dopo due delitti compiuti per conquistarsi l’amore, Circe ha tutto perduto.
Quando Berry fugge con orrore, ella s’abbatte, travolta dalla follia…
Peccato che non c’è più.
Non si sa mai… :-)