
«La principessa Maria de Jutland (Elena Sangro) ha sposato “per ragioni politiche” il duca Helgoland (Ugo Bazzini), molto più vecchio de lei. La sua vita è noiosa, finché non arriva come ospite il conte Giorgio (Carlo Gualandri), figlio di un compagno d’armi del duca. In realtà il conte ha l’incarico di scoprire il complotto sovversivo di cui Helgoland è a capo, e procedere all’arresto del duca. Giorgio corteggia Maria, cercando la sua complicità per arrestare il marito. Maria avverte invece del pericolo al duca. Nella colluttazione tra Giorgio ed Hergoland, quest’ultimo resta accidentalmente ucciso dal coltello che Maria gli ha messo in mano. L’arrivo dei villici infuriati costringe Giorgio e Maria alla fuga.
Qualche tempo dopo Maria, divenuta Miriam, si trova a Roma con tre amici: Hilda (Elsa d’Auro), il suo fidanzato Kenyon (Fernando Ribacchi), e Donatello di Montebeni (Giorgio Fini), che fa la corte a lei. Miriam è perseguitata da Giorgio, che si è fatto frate e l’ossessiona. Un giorno, dopo una visita ai resti del Foro Romano, Miriam istiga Donatello a uccidere Giorgio facendolo cadere dalla rupe Tarpea. Non vista, Hilda ha assistito al fatto. In preda al rimorso, Donatello decide di rompere con Miriam e si ritira nel proprio castello, dove un giorno va a trovarlo Kenyon. E’ attraverso l’amico che Miriam, intenzionata a chiedere perdono a Donatello, ottiene di incontrarlo a Viterbo. Rimasta sola a Roma, Hilda intanto è convinta da un frate inglese, a cui si è confessata, a ritirarsi in convento. Questa volta, sarà Miriam ad aiutare Kenyon a ritrovare Hilda, e a indurla a sposarlo. Dopo le nozze, gli amici si salutano: Donatello, ormai deciso a scontare la sua colpa, va a espiare in carcere; mentre Miriam, “la dolente”, riprende il viaggio nel deserto della sua vita».
Messa in scena, sceneggiatura di Mario Bonnard; soggetto dal romanzo di Nathaniel Hawthorne (The Marble Faun, 1860); fotografia di Alessandro Bona. Produzione Celio Film- Roma 1919.
Insomma, che dire… non me lo ricordo molto bene questo film che ho visto tanti, tanti anni fa (ritrovato, non so se restaurato, direi preservato). Proprio per questo, vorrei rivederlo.
Secondo la Rivista Cinematografica del 25 settembre 1920, ebbe molto successo all’epoca: “Tratto dal popolare romanzo di Nathaniel Hawthorne ed edito dalla Celio Film, è stato accolto dal nostro pubblico con vero entusiasmo sia per il soggetto originale e romanzesco in modo veramente affascinante, che per l’elegantissima messa in scena è l’ottima interpretazione affidata ad ottimi artisti, fra i quali due graziose Elena Sangro ed Elsa D’Auro, che hanno reso molto bene i due strani tipi di donna di Miriam ed Hilda”.
L’attore Carlo Gualandri, che interpreta il conte Giorgio, diventato frate dopo l’uccisione di Hergoland, ha un sito internet tutto per lui. Uno dei primi siti internet dedicati ad un interprete del cinema muto italiano. Guardate qui.
Bellissimo blog, ma ci sono link per lo streaming di questi film o un qualche modo per visionarne una parte?
Sto cercando un pò dappertutto e nonostante il molto materiale in rete di veramente utile trovo poco.
Grazie per questo post molto interessante! Sto percorrendo un labirinto di riferimenti letterari che mi hanno portato a Hawthorne. D'abitudine colloco lo studio dei testi nel loro periodo storico di riferimento e nelle interpretazioni del tempo in tutte le arti e così…ho scoperto il Blog. Non conosco il cinema muto Italiano, a parte un poco la Bertini; il muto espressionista un poco di più. Ho tre Blog, di cui uno sul collezionismo cartaceo e uno su Borges…mi ha fatto molto piacere incontrarti..ti seguirò!
kolonistuga
Per Parnassus: Non ci sono link per la semplice ragione che i film sono “ritrovati restaurati invisibili”. Si ritrovano, si restaurano, si presentano in qualche festival e ritornano invisibili per (quasi) tutti.
Per kolonistuga: Grazie!