L’avventurosa storia di Giuseppe Filippi

Sophia Loren e Filippi
Sophia Loren e Giuseppe Filippi

La vita del piemontese Giuseppe Filippi, uno dei primi operatori Lumière, merita un film, e non soltanto per il fatto di essere uno dei pionieri più dimenticati e contestati nella storia del cinema delle origini.

Nato a Montanera, Cuneo il 25 novembre 1864, andò giovanissimo a fare l’impiegato presso la Posta Centrale di Milano. Come molti altri pionieri del cinematografo, la prima passione fu per la fotografia. Nelle sue memorie racconta che come ufficiale di posta, era incaricato di pagare i diritti d’autore musicali a Giuseppe Verdi, il quale si fermava spesso a chiacchierare di fotografia col giovane impiegato.

Nel numero di ottobre del 1895, la Rivista Scientifico Artistica di Fotografia pubblicò un articolo sulla presentazione del cinematografo Lumière nella sede della Revue Générale des Sciences (11 luglio 1895). Dopo averlo letto, Filippi si mise in contatto con Vittorio Calcina, contitolare della ditta Calcina e C., rappresentante generale per l’Italia dell’organizzazione Lumière, e gli fece vedere i suoi lavori come fotografo, quindi Calcina scrisse ai Lumière e Filippi fu invitato a raggiungere la ditta in Francia. Non ci pensò due volte, chiese un permesso nel suo lavoro alla Posta Centrale, e partì per la Francia.

Tornò in Italia con uno degli apparecchi di ripresa e proiezione destinati alla ditta Calcina e C. e girò alcuni dei primi film italiani proiettati al Grand Cafè dei Boulevard des Capucines, come I Bagni di Diana (1896), titolo francese Bains a Milan, Bains de Diane (locandina pubblicata a pagina 39 nel volume Le Cinéma des origines – Les frères Lumière et leurs opérateurs, Ed. Champ Vallon 1985). A proposito di questa locandina, in una nota al programma si legge testualmente che per gli ultimi due filmati del programma, e cioè La démolition d’un mur e Bains à Milan: “Les deux tableaux seront passées a l’envers”. Sempre secondo Filippi, è stato lui a proporre questo tipo di proiezione ai Lumière. Sara vero? Molti altri affermano la stessa cosa. Ma il vero problema è che Giuseppe Filippi ha dovuto aspettare dal 1939 a pochi anni fa per leggere frasi come queste:

« Esemplare è, a questo proposito, l’esperienza italiana del già nominato Giuseppe Filippi, primo realizzatore per i Lumière, di riprese nel nostro paese, a Milano (marzo/aprile 1896): dalla seconda metà del 1897 si mette in proprio, acquistando dai suoi committenti l’apparecchio che ha imparato a far funzionare e utilizzandolo per realizzare film e per organizzare proiezioni nei teatri di tutta Italia, È uno dei primi a muoversi in questa direzione. »
(Cinema Italiano delle origini – Gli ambulanti, Aldo Bernardini, La Cineteca del Friuli 2001)

Nello stesso libro, si riconosce che Filippi è stato l’operatore delle prime proiezioni organizzate da Calcina & C. a Milano, Circolo Fotografico Lombardo, marzo 1896.

Prima di questo volume, il saggio più completo e documentato lo scrisse Livio Luppi nel catalogo Cinema Italiano Muto 1905-1916 (XXVII Mostra Internazionale del Nuovo Cinema). Vediamo cosa dice Luppi in questo saggio:

« Non si sa cosa fece Filippi nei primi anni del ‘900, ma la sua parabola ormai si stava esaurendo; ad un certo momento egli emigrò. È lui stesso a farne menzione nella solita lettera scritta a Palmieri: “Sempre in qualità di primo pioniere del Cinema, emigrai in Sud America dove nel 1904 offrii in un teatro di Buenos Aires un primo saggio, sia pure empirico, di cinematografia parlata; voglio dire, un film sincronizzato con un fonografo da me posto dietro lo schermo”. Sempre nel 1904 Filippi era presente anche in Brasile; è Pery Ribas in Il cinema in Brasile fino al 1920 contenuto nel libro Il cinema brasiliano di AA.VV., Silva, Genova 1961 a scrivere che: “Di passaggio a Pelotas, (Filippi) filmò e proiettò Vista da Uniao Gaucha, primo documento cinematografico del Centro tradizionalista ancora esistente nella città-principessa”. Dopo queste ultime succinte note riguardanti Giuseppe Filippi nel periodo posteriore al 1900 non si hanno altre notizie circa la sua attività cinematografica. Al momento non si sa se sia stata proseguita o se sia stata sostituita con un’altra. Ritornò in Italia e nel maggio 1915 e sposò a Torino Matilde Pessione. »

Prima di spiegare cosa fece Filippi, bisogna chiarire che “la solita lettera a Palmieri”, è una lettera a Eugenio Ferdinando Palmieri pubblicata, secondo la bibliografia che accompagna il saggio, nel volume La Piazza, a cura di Roberto Leydi, collana del Gallo Grande, Milano 1959. La lettera di Filippi a Palmieri è del 1940.

Dunque, cosa fece Giuseppe Filippi nei primi anni del ‘900 dopo Argentina e Brasile? Innanzitutto bisogna aggiungere la Martinica nel 1902, giusto durante l’eruzione del vulcano Monte Pelée. Di questo evento, e delle conseguenze, Filippi gira sette pellicole e realizza diversi servizi fotografici pubblicati dai Lumière nella rivista France Illustration. Girovaga per le Antille, fotografa e riprende con il suo cinematografo Lumière il re Berhanzin, della dinastia Dahomey, esiliato dalla Francia in Nuova Guinea a Fort de France. Verso il 1910, ritorna in Italia, e precisamente a Torino:

« Nei magnifici locali, occupati sino a poco tempo fa dal rinomatissimo Ristorante della Meridiana, sarà inaugurato verso i primi di aprile un aristocratico cinematografo di proprietà dei sigg. Filippi e Gastaldi, due esperti e noti cinematografisti. La sala di proiezioni non è molto ampia, conterà circa 250 posti a sedere e ad essa si accede da tre ambienti di aspetto distinto, per le diverse categorie di posti, il tutto arredato con lusso e buon gusto; per la stagione estiva, specialmente, funzioneranno potenti ventilatori ed aspiratori e vi sarà un grazioso giardinetto, nel cortile, perché il pubblico possa godere un po’ di refrigerio. »
(La Vita Cinematografica, 15 marzo 1912)

Di Giuseppe Filippi, esercente del Cinema Meridiana alla galleria Geisser (galleria Natta), angolo via Roma, proprietari Filippi e Gastaldi sembra che non si è accorto nessuno, o quasi, perché la notizia è stata pubblicata nel volume Una città al cinema – Cent’anni di Sale Cinematografiche a Torino 1895-1995 (Fondazione Cassa di Risparmio di Torino 1996). Ma ci sono molte altre fonti sull’attività di Giuseppe Filippi a Torino fino al 1920, data del suo ritorno in Francia. Nell’archivio del Museo del Cinema di Torino, secondo il volume Tracce (Museo Nazionale del Cinema – Il castoro 2007), ci sono appunto le “tracce” della sala La Meridiana. Ma nemmeno una parola su Giuseppe Filippi pioniere piemontese. Non è un rimprovero, Tracce è un magnifico lavoro. Altre tracce su Filippi nell’archivio del Museo del Cinema sono nel Fondo Prolo, corrispondenza, Questione Calcina-Filippi 1951-1982 (Nero su Bianco, Regione Piemonte 1997).

Dopo il 1920, Giuseppe Filippi si prende una lunga vacanza sulla Costa Azzurra grazie ai suoi risparmi. Ritorna in Italia nel 1939, una parte della sua fortuna non c’è più, la guerra farà il resto. Negli anni ’50, la situazione economica si fa critica. Grazie a Giulio Andreotti, arrivano 50.000 lire dal Fondo della Cinematografia Nazionale. Filippi muore a Torino il 3 giugno 1956.

E adesso, provate a cercare nelle storie del cinema… Propongo, se non un film, un libro, o meglio, che il cinema Massimo di Torino, sede delle proiezioni del Museo del Cinema, venga ribattezzato Sala Giuseppe Filippi.

9 pensieri su “L’avventurosa storia di Giuseppe Filippi

  1. Buongiorno, sono d’accordo con Voi bisogna girare un film sulla vita di Giuseppe Filippi, e cosa importante se siete d’accordo, noi intendiamo fare un film festival online dedicato appunto a Giuseppe Filippi, chiediamo anche la Vostra collaborazione, grazie

  2. Simone Orsi

    Ciao a tutti io sono assessore del comune di Montanera, paese natale di Filippi. A settembre inizieranno i lavori di rifacimento di una piazza che verrà intitolata a Filippi, quest’ultima diventerà un museo permanente all’ aperto. Il matariale a nostra disposizione non è tantissimo anche perchè recatoci al museo del cinema di Torino sul nostro buon Filippi si sapeva molto poco. Chiedo aiuto quindi a qualsiasi persona abbia qualche conoscenza o documento in merito e mi rendo utile per qualsiasi informazione utile per porter valorizzare un personaggio importantissimo ma sempre rimasto nell’ombra.
    grazie e ciao a tutti

  3. Carlo

    Ciao, sono Carlo, cittadino sanganese purosangue dal 1948, ho un vago ricordo della venuta della Loren a Sangano così come mi ricordo vagamente di Filippi.
    Con l’attuale assessore della cultura di Sangano stiamo lavorando per fare emergere la figura del pioniere del cinema.
    L’occasione buona erano gli avvenimenti di -Italia 150- ma purtroppo non siamo riusciti a mettere in piedi un avvenimento degno di Filippi.
    Ho recuperato diverso materiale bibliografico che potrà servire per una mostra, pubblicazione.. speriamo in bene..

  4. Pingback: Inaugurazione del Cinema Meridiana, Torino 27 aprile 1912 | sempre in penombra

  5. Leggo solo ora questo articolo. Già nel 2000 nel volume da me curato «Il cinema a Cuneo» (introduzione del regista Pupi Avati), in uno dei capitoli iniziali Roberto Dutto tracciava la storia di Filippi cui è stata poi dedicata a Montanera, oltre alla piazza, una rotonda sulla provinciale per Sant’Albano Stura con tanto di proiettore.
    Fulvio Basteris
    fbasteris@yahoo.com

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