C’era una volta un ragazzino così piccolo che sua madre lo mise a dormire in un guscio di noce e che all’età di 10 anni, stava comodamente entro una ciabatta della mamma sua…
Un giorno accadde una cosa, che doveva decidere il destino del piccolo uomo. Ed ecco che avvenne: Tom Pouce, volendo gustare della crema saporosa che la mamma sua aveva preparato, cadde entro il recipiente. Quando la mamma si accinse a cuocere il pasticcio, vedendo che la crema s’agitava e si sollevava stranamente, la crede stregata e la butta in strada, senza accorgersi che dentro v’era suo figlio.
Un mendicante, trovando la crema appetitosa, la raccolse per mangiarsela. Tom Pouce riuscì a sfuggire, e la paura di essere mangiato l’aveva tanto spaventato che cadde, fuggendo, in un gran fiume. Inghiottito da un pesce, che l’aveva preso per un insetto, Tom si vide portare dal cuoco del re, il quale, scoperto che l’ebbe, lo presentò alla tavola reale.
Incoraggiato dalla simpatia che gli dimostrava il re, Tom Pouce cominciò a divertire la Corte con mille facezie, ma un giorno cadde vittima della sua ingordigia.
I pianti furono alti per la morte di Tom Pouce. La figlia del re rinchiuse le misere spoglie entro una scatola da guanti, tutta trine e merletti, e il re fece fare imponenti esequie.
Il piccolo grande uomo fu sepolto all’ombra di un rosaio e un epitaffio fu scritto sulla tomba:
Qui Giace
TOM POUCE
Morto in servizio del suo re
Produzione Ibérico (Paseo de Gracia 43 – Barcelona). Distribuzione Pathé N. 3579; 230 metri circa.
(Novità della 174a settimana; Rivista Pathé, Milano, 5 maggio 1912)