Il voto – Aprutium Film 1921

Claretta Sabatelli e Amleto Novelli, Il Voto (1921)
Claretta Sabatelli e Amleto Novelli, Il Voto (1921)

Argomento

Una donna, una vera donna fatale non riamata dal marito brutale cerca l’amore che le manca in un altro uomo, ma viene scoperta. Nella terra d’Abruzzo, terra d’ardore e sincerità, il tradimento è punito con la morte del drudo. E l’amante muore, assassinato.
Passano gli anni. Il figlio dell’ucciso, ignaro di tutto, tornato da Roma nella sua terra, s’imbatte fatalmente nella stessa donna. Assomiglia tanto al padre suo che la donna crede di ritrovare in lui l’amato di un tempo, in una disperata illusione. E l’amore divampa, quasi per un beffardo destino fra i due, finché un triste giorno la verità antica non si palesa all’attonito amante: la donna amata è sua madre. Qui è il voto: egli sacrificherà il suo amore alla divinità, in espiazione della sua colpa involontaria. E va in pio pellegrinaggio al santuario lontano, dove i pellegrini fedeli strisciano carponi la loro vergogna di peccatori. Ma qui, come il viso beffardo del destino, ecco apparirgli la donna della sciagura, venuta anch’essa per espiare, e a chi peccò come lei, non rimane per espiazione che la morte.

Claretta Sabatelli, Il Voto (1921)
Claretta Sabatelli, Il Voto (1921)

Recensione

Il Voto, Aprutium Film (Chieti), al Corso Cinema Teatro di Roma, aprile 1921. Il soggetto che vuole esaltare  le bellezze  della terra d’Abruzzo non ci ha convinto. È troppo freddo e troppo artificioso anche là dove sembra più irruente.
La sceneggiatura ha sveltito il soggetto di Ettore Moschino, e ne ha fatta una cosa cinematografica ed artistica, facendo svolgere l’azione nei punti più belli e più pittoreschi della Majella e della costa adriatica abruzzese.
La messa in scena e la direzione artistica del lavoro lo sollevano enormemente. Eugenio Fontata in cui vive sempre l’artista ed il fotografo ha saputo trovare dei motivi pittorici che senza pesare per niente sull’azione la irrobustiscono e la rendono più agile e forte. Alcuni quadri sembrano davvero frutto della fantasia d’un pittore anzi che ripresi da una fredda macchina cinematografica. Le scene dei roghi sono veramente impressionanti.
Ottimo Amleto Novelli: è questo un attore che si piega con docilità a tutte le difficoltà interpretative: forse avrebbe meglio fatto ad accentuare il suo trucco nel prologo: ma anche così com’è è eccellente.
Ottima la buona Clarette: essa si va formando davvero e diventa buonissima attrice. Per Fosco Ristori, nostro compagno di lavoro, parrebbe immodestia dire tutto quanto pensiamo di lui. Ci limiteremo a dire che le forti scene del Voto lo mettono in evidenza come un magnifico attore, di grande avvenire. Egli ha avuto alcune espressioni palpitanti di verità che hanno realmente preso il pubblico. Siamo certi, che in una parte più lunga che farà adesso in un film di Carmine Gallone, affermerà la sua vigorosa tempra d’artista.
Buoni tutti gli altri. Eccellente la fotografia di Albertelli.