I Cancelli della Morte – Victoria Film 1919

Una scena del film I Cancelli della Morte (Victoria Film, Roma 1919)
Una scena del film I Cancelli della Morte (Victoria Film, Roma 1919)

Dal romanzo di Rafael Sabatini (The Gates of Doom, 1914) – Riduzione cinematografica in 2 serie. Produzione Pietro Pesci Feltri – Victoria Film, Roma 1919.

Argomento

Prima Serie

Nel regno di Vestilia da quattro anni i partiti reazionari, preso il sopravvento, hanno scacciato la Regina e l’infante dell’antica stirpe legittima per sostituirli sul trono con un Re straniero ed autocrate. A Roma vive la spodestata. Un suo fedele, il Capitano Tceski, fuggito dalla patria per una forte taglia gravante la sua testa di cospiratore, si offre di rimpatriare, correndo un grave rischio pur di riporre sul trono i sovrani legittimi, cospirando con gli amici fedeli al vecchio Regno. Sotto il nome di Gaynor rientra in Vestilia. Si vale di commendatizie fornitegli dal Ministero Plenipotenziario in Roma, che è in segreto un fervente partigiano della Regina esule.

In casa del conte Orlin si riuniscono, col pretesto del gioco, spesso a complotto, gli stasiani (così sono chiamati i partigiani della Regina Stasia). Gaynor vi capita sapendo di trovarsi fra i correligionari e poiché il conte Orlin ha perduto nell’ultima partita tutte le sue risorse, gioca con lui la somma guadagnata in quella sera, esigendo dal Conte, come posta sua personale, la cessione del diritto di corteggiare la sua fidanzata. Questa è una ricca ereditiera che Gaynor vorrebbe sposare per consacrare la fortuna agl’interessi della sua Regina. Orlin vince la partita, e con essa quanto gli abbisogna per far fronte alle difficoltà del momento, in attesa delle sue nozze con Damaris Barnumm. Gaynor è ospitato al Castello del Barone di Grignan, vecchio amico di suo padre, che è lo zio tutore della ricca ereditiera. Per una presentazione sbadata della Baronessa egli scambia Elena, la figlia del Barone, per la nipote Damaris e viceversa. Le ragazze per divertimento lasciano che Gaynor resti nell’inganno e questi, che non crede venir meno all’impegno assunto colla perdita della strana partita, corteggia Damaris credendola Elena.

Frattanto si stanno ordendo complotti per riporre sul trono la Regina Stasia. Lo stesso Barone di Grignan è in sospetto del governo perché fu dignitario della vecchia Corte.

Una sequela di circostanze e di fatti per i quali il fidanzamento di Damaris con Orlin viene rotto, spingono il Conte per gelosia e completa rovina finanziaria, a rivelare al primo Ministro che Gaynor non è altri che il Capitano ricercato Tceski. I lauti compensi del suo spionaggio lo salveranno forse dalla rovina e lo vendicheranno dell’abbandono di Damaris, innamorata di Gaynor.

E Gaynor viene arrestato, e secondo le leggi di Vestilia, condannato al capestro.

Seconda Serie

Gaynor è pianto morto al Castello di Grignan e Orlin si crede sbarazzato di lui.

Dopo l’impiccagione, il corpo di Gaynor fu affidato agli aiutanti del giustiziere per il seppellimento: ma i manigoldi pensarono di ritrarre un utile da quel frutto dell’albero senza foglie: vendettero ad un celebre anatomista il cadavere, che alla prima azione del ferro anatomico rivela sintomi di vita non ancora spenta. Lo scienziato con salassi e processi speciali rianima il giustiziato (Il caso non è fuori del possibile, perché un impiccato non lasciato a lungo sotto l’azione del capestro, può essere salvato, se cure speciali e pronte vengono prodigate al corpo pur reso inerme).

Orlin incalzato e minacciato d’arresto dal suo grande creditore, intende ad ogni costo riallacciare il fidanzamento con Damaris e per costringerla alle nozze, denuncia come cospiratore lo zio, Barone di Grignan che viene arrestato; poi promette alla fanciulla la salvezza e la liberazione di lui, se acconsente a sposarlo. Damaris, a questa sola condizione, si vota al sacrificio della sua esistenza ormai spezzata dalla fine tragica del suo Gaynor. Ma questi tornato alla vita con la identità assicurata di capitano Gaynor, poiché il capitano Tceski era sparito dal mondo sulla forca di Kosmor, giunge in tempo per salvare Damaris che è sul punto di celebrare le tristi nozze con il conte Orlin. Il disgraziato, visto che ogni scampo alla sua salvezza è chiuso, tronca la sua esistenza.

L’usurpatore e i suoi Ministri sono scacciati, e sul trono di Vestilia tornano i sovrani legittimi.

Gaynor, a cui un giorno il destino chiuse i cancelli della morte, si appresta ad aprire quelli della vita alla figliolanza che vedrà la luce nel suo matrimonio con Damaris.
(dalla brochure del film) 

Secondo diverse fonti (Il cinema muto italiano 1919 – il film del dopoguerra, Vittorio Martinelli p. 44; Le imprese di produzione del cinema muto italiano, Aldo Bernardini p. 692), la casa di produzione del film sarebbe la Victoria Film di Milano, mentre dalla brochure risulta che la produzione è della Victoria Film di Roma, direttore generale Pietro Pesci Feltri. Copertina della brochure su Instragram: @inpenombra