Viaggio a Roma, dicembre 1915

Roma nel 1915 c.
Roma, Piazza del Campidoglio 1915 c.

Come al solito, anche quest’anno abbiamo fatta la nostra visita a Roma, dove gli interessi dell’industria cinematografica cominciano a prendere un posto che sta accanto, forse, a quello di Torino.

Difatti vi abbiamo notato — senza meraviglia, che eravamo al corrente di ogni cosa, ma con molto compiacimento — un’attività grandissima e un insolito e bell’ardore di lavoro.

Ci siamo recati in quasi tutti gli stabilimenti, grandi e piccoli, e abbiamo osservato e altrettanto abbiamo appreso. Non sarà quindi privo d’interesse per i nostri lettori, il conoscere tutto quanto ha attratto la nostra attenzione.

E cominceremo con la Casa magna: la Cines, dove ci siamo recati con molti punti interrogativi nella nostra fantasia, anche per le notizie che ci erano pervenute, di rallentamento di lavoro, di stasi momentanea, di dissidi bancari, ecc.

Ma si trattava, com’era da prevedersi, delle solite voci contraddittorie e infondate. La verità è questa: la nostra massima fabbrica cinematografica è sempre degna del suo primato.

Abbiamo, anzi, avuto la fortuna di giungere in un buon momento. Figuratevi che si passava in proiezione il Cristo, una delle grandiose films tipo Quo vadis? da poco ultimata, e che costituisce un autentico capolavoro, destinato ad uno di quei successi colossali che han fatto tanta fama alla Cines. Una vera meraviglia: un autentico gioiello dell’arte nostra, che sarà prestissimo programmato.

E indovinate chi era, durante e dopo quella visione privatissima, il più entusiasta ammiratore? Ve  la diamo su mille!…: Guglielmo Marconi, col quale abbiamo avuto la fortuna d’intrattenerci, e che non nascondeva la sua soddisfazione per lo spettacolo eccezionale e oltremodo interessante a cui aveva assistito.

Cristo — che ha scene meravigliose eseguite per la maggior parte in Egitto, e grandiosità di coreografia e di addobbi — sarà senza fallo la gran film dell’annata. Ne sono interpreti principali Leda Gys e il Pasquali, e conteranno entrambi un grande successo artistico… Ma è bene mettere un freno alla nostra indiscrezione, che abbiamo detto fin troppo.

Una serie speciale e originale si sta anche ultimando alla Cines. Ne sarà protagonista quella soavissima e valorosa attrice che è Maria Jacobini, a cui le porte della celebrità si schiudono meritatamente.

Avremmo molto altro da riferire, sulla conversazione col gentilissimo barone Fassini, col suo alter ego, l’egregio signor Amato e con l’amico Nino Oxilia. Ma basterà annunciare che il periodo attuale di grande riorganizzazione in cui si trova la grande Casa, avrà presto il suo degno coronamento.

Si tratta di un programma grandioso e audacissimo da attuare, e nessun dubbio possiamo avere che gli scopi cui mira la Direzione della Cines, saranno le sorprese liete e gradite che il novello anno ci prepara!

Alla Cæsar Films abbiamo trovato le quattro troupes in piena attività di lavoro: de Liguoro, Serena, De Riso, Polidor.

Ma c’è voluto poco a capire, e a vedere poi, che le maggiori energie sono concentrate sulla grande serie di lavori d’autore, da Dumas a Montépin, da Sardou a Balzac, da Dostoevskij a Scribe, a Lamartine, a cui la Cæsar si è dedicata con eccezionale entusiasmo.

S’intende che tutto è imperniato sull’arte di Francesca Bertini, la grande attrice nostra che afferma  ogni giorno nuovi successi su tutti i mercati mondiali.

L’opera ferve intensissima, e c’è accresciuta dalla costruzione del nuovo teatro di posa che l’avvocato Barattolo ha dovuto decidere, per la grandiosità del lavoro che ora grava sulla giovane e già tanto quotata marca romana.

E c’è veramente da compiacersi di tanta esplicazione d’energia e della bella e audace linea d’arte che la Cæsar s’è tracciata, e che dimostra di seguire con sempre maggior vigoria.

Anche alla Tiber fervet opus. La direzione artistica del conte Baldassarre Negroni ha già cominciato a dare risultati che si attendevano e — a parte la grande serie Hesperia, iniziata con La signora dalla camelie — che segue con Marcella, La morsa, ecc. Molti soggetti di grande linea sono in lavorazione.

Negroni passa le giornate intere nella caratteristica villa della Tiber, dedito alla sua nobile fatica.

E come lui, Ghione, il quale non intende certamente fermarsi all’ultimo successo ottenuto con Ciceruacchio e con La banda delle cifre.

V’è pure un metteur en scène inglese, con una prima attrice sua compatriota, che lavora ad una serie interessantissima e originale di soggetti speciali, destinata — oltre che ai nostri — ai mercati d’oltre Manica e d’oltre Oceano.

Nella sua troupe sono anche gli ottimi coniugi Ruffini.

Un altro nuovo acquisto della Tiber è anche Diana D’Amore, che dà sicure speranze di grandi successi.

E anche alla Tiber si costruisce un nuovo teatro e si sta ultimando un impianto completissimo di luce artificiale.

Bene, dunque, e sempre avanti!

A Roma una novità non poteva lasciarci indifferenti: la rientrata nell’agone cinematografico di Gianna Terribili Gonzales, la cara attrice nostra che fu tra le prime ad ascendere la vetta della gloria e della celebrità.

La Terribili, dunque, torna alla sua arte prediletta lavorando per suo conto. E siamo rimasti graditamente sorpresi, visitandola nel suo ricco villino fuori Porta S. Giovanni, trasformato in uno stabilimento modello, con un bel teatro di posa, magazzini completi, reparti tecnici e tutto quanto è indispensabile per una buona lavorazione.

Tutto era in ordine; l’opera è già stata iniziata. Direttore artistico di questa nuova Casa — che sorge sotto i maggiori auspici e fra i più fervidi auguri — è l’avvocato Alberto Lolli, di cui è ben noto il valore.

Prima attrice è — sarebbe ovvio il dirlo — la Terribili Gonzales, che inizia una serie destinata  suscitare il più vivo interesse.

Il ruolo di primo attore è stato affidato all’ottimo Guido Trento.

E giacché siamo a parlare di nuove combinazioni, annunciamo quella dell’onorevole Di Bugnano, che ha dato vita, insieme ad Augusto Genina, alla Medusa Film, di cui si annuncia imminente il primo grande lavoro: Il sopravvissuto, dramma cinematografico di Giannino Antona Traversi, messo in scena dal Genina, e che ha per interpreti principali Fernanda Negri Pouget (che sarà la prima attrice della nuova marca), Ugo Gracci, Camillo Pilotto, Teresa Boetti Valvasura e Lea Giunchi.

Questa Casa sorge con elevatezza d’intenti e dispone di adeguati mezzi finanziari. Dati i nomi che la compongono — se le notizie sono vere — auguri al Di Bugnano, a Genina ed all’ottima Negri-Pouget.

Con molta curiosità ci siamo recati alla Palatino Film, che ha a direttore il grande Guazzoni, e che s’era tenuta finora in assoluto mutismo circa l’opera sua già da tempo iniziata. Ma noi abbiamo forzato il riserbo e possiamo annunciare almeno uno degli eccezionali lavori che la Casa romana — figlia della Cines — ci prepara. Intendiamo parlare di Ettore Fieramosca. Basta l’accenno all’immortale romanzo di Massimo d’Azeglio, ed il nome di un metteur en scène come il Guazzoni, per esimerci da ogni panegirico.

Oltre questa film altre se ne preparano… Ma ci hanno pregati di usare la massima discrezione, e non possiamo soddisfare oltre la curiosità — del resto legittima — dei lettori.

Ottima impressione ci hanno fatto anche le visite agli altri stabilimenti:

Della Brune-Stelli abbiamo già avuto occasione di parlare, e la nostra gita ha confermato le ottime previsioni. Armando Brunero ha saputo coordinare nel miglior modo la sua produzione e — dopo il successo di Ego te absolvo — un altro ne ha ottenuto in questi giorni a Roma con La Samaritana, film in cui Delia Bicchi ha riaffermato le sue belle qualità di attrice.

Anche la Brune-Stelli, per l’accresciuto lavoro e il favore incontrato nei mercati esteri, s’è veduta costretta ad ampliare il suo stabilimento.

L’Alba Film, di Augusto Ferretti, continua sull’ottima via intrapresa col Silvio Pellico.

Così anche l’Augusta, dell’ing. Santoro, e di cui è direttore Oreste Gherardini, che lavora intensamente.

E la Real Film, che s’adorna del bel nome e si giova dell’attività di Augusto Jandolo.

Ma non possiamo chiudere queste brevi note senza accennare ad un importante stabilimento tecnico, che finalmente è venuto ad eliminare molte difficoltà che intralciavano la nostra industria: la Filmgraf del sig. Pietro Sinesi, per la stampa di positivi cinematografici. Questa Ditta ha già avuto modo di affermarsi solidamente, e negli stabilimenti di via Flaminia affluiscono già sempre crescenti ordinazioni delle maggiori Case.

Infine facciamo le nostre congratulazioni più vive a Gustavo Lombardo, che accentra nei magnifici suoi uffici di via Quattro Fontane, 159 (un vero Ministero!) la sua complessa Azienda che estende i mille tentacoli su tutti i principali mercati del mondo.

Intanto sta per lanciare L’avvenire in agguato, di Roberto Bracco, con protagonista la bellissima Vittoria Lepanto, ed altri lavori si stanno approntando del massimo interesse, che faranno strabiliare.

Molte cose ci riserva il Monopolio Lombardo, e il pubblico ed i cinematografisti le apprenderanno con piacere.

Non avevamo ragione di affermare, in principio, un’interessante relazione?

Auguriamoci che tutto proceda sempre meglio e che la nostra grande industria conti nel novello anno nuove e sempre maggiori affermazioni.

A. A. Cavallaro
(La Vita Cinematografica)