Adriana Lecouvreur – Tespi Film 1918

adriana lecouvreur
Adriana Lecouvreur, Bianca Stagno-Bellincioni

Una delle maggiori difficoltà per i fans del cinema muto (italiano e non) è il riuscire a sapere se un certo film è sopravvissuto e dove si trova. Un buon punto di riferimento è il sito Silent Era e la sua lista di Lost Films. Ma non è molto aggiornato per quel che riguarda i film italiani, di questo, per esempio, non c’è traccia in tutto il sito. C’è il catalogo della FIAF, consultabile soltanto a pagamento (o internamente dagli archivi affiliati alla FIAF), ma nemmeno questo è molto aggiornato e affidabile, o così mi hanno detto alcuni archivisti.

Non so se Adriana Lecouvreur, eseguito dalla Tespi Film nel 1918, presentato dalla Caesar Film lo stesso anno, compare in altri archivi della FIAF, ma so di certo che una copia positiva nitrato di 1500 metri è alla Cineteca Italiana di Milano. Secondo il visto di censura del 18 dicembre 1918, i metri sono 2196. Grazie Italia Taglia! Come dicevo, i film non sai se sono sopravvissuti o meno, non puoi vederli, ma puoi consultare i visti di censura. Siamo un passo avanti.

Il film non compare nella lista di film restaurati dalla Cineteca Italiana, ma Nitrate Can’t Wait, e sicuramente sarà stato preservato.

Il dramma omonimo (1849) di Eugéne Scribe e Ernest Legouvé, è stato portato al cinema diverse volte, tre per quel che riguarda il cinema muto. Nel 1912 da Louis Mercanton, con Sarah Bernhardt come protagonista, nel 1928 da Fred Niblo, Dream of Love, Adriana-Joan Crawford, e da Ugo Falena nel 1918, Adriana-Bianca Stagno Bellincioni.

L’azione si svolge nella Parigi del XVIII secolo. La protagonista è un’attrice famosa, Adriana Le Couvreur (1692-1730), grande interprete del repertorio di Racine, Corneille e Voltaire alla Comédie Française. Il film racconta, o dovrebbe raccontare perché non sono riuscita a vederlo, l’amore di Adriana per Maurizio di Sassonia, pretendente al trono di Polonia (che lei all’inizio scambia per un semplice ufficiale) e del mazzo di violette che la contessa Luisa Enrichetta Francesca d’Harcourt-Lorena, contessa di Bouillon, interpretata da Marion May, innamorata segretamente di Maurizio, le invia. Un mazzo di violette avvelenato, secondo i canoni del XVIII, famosi per questo tipo di scherzi. Maurizio, interpretato da Enrico Roma, non arriverà in tempo a salvare la sua amata Lecouvreur. Fine della storia.

Sicuramente il film è molto interessante, comunque merita un restauro soltanto per il fatto che si tratta di uno dei film ritrovati del cinema muto italiano. E riuscire a vederlo senza tante storie: ritrovato, restaurato e visibile per tutti.