Malgrado il successo riportato ovunque, il notissimo lavoro di Harold Owen e Harry M. Vernon possiede tutte le caratteristiche del drammone da arena, costruito con l’unico evidentissimo scopo di épater les bourgeois. Tali caratteristiche, che vengono poi a costituire l’errore fondamentale del lavoro teatrale, sono del tutto scomparse nella riduzione cinematografica: merito personale del regista William Nigh il quale ne ha trattato la materia in modo impareggiabile.
Palesemente preoccupato di esteriorizzare il dramma, di rendere con le immagini quello che altri aveva reso con le parole, il Nigh, ha fatto di un lavoro teatrale un lavoro squisitamente cinematografico, imperniato esclusivamente sull’espressione. Le didascalie difatti sono ridotte al minimo; e a dir la verità anche di quelle poche non se ne sente un eccessivo bisogno.
La sceneggiatura è un modello di abilità; e la trasposizione cinematografica mirabile per equilibrio e misura.
Le situazioni brutali, violente, tragiche (teatrali, in una parola), sono sfiorate (e non trattate) con mano maestra. Si sorvola su quanto potrebbe scuotere gli spettatori. Per esempio: l’uccisione del servo che si vede appena; la morte di Nang Ping che s’indovina; il ferimento di Wu che si intravede. Di Basil che attende il supplizio e della ragazza prigioniera si ha un semplice accenno, magistrale nella sua brevità. Persino la rivelazione della maternità di Nang Ping s’intuisce, dato che nessuna didascalia la preannuncia.
La tecnica è impeccabile. Fotografia sorprendente, meravigliosi effetti di luce-ombra; suggestive inquadrature; ottime panoramiche; belle dissolvenze; intelligenti iridi. Sontuosa e spesso artistica la messa in scena; buona la recitazione di tutti, notevole in special modo per ciò che riguarda Lon Chaney equilibrato e compostissimo.
Film disponibile in DVD Warner Archive Collection (la colonna sonora è… meglio che non dica niente, lascio a voi, forse vi piace).