La Lega Artisti Drammatici e la Cinematografia

Drammatica (archivio in penombra)
Drammatica (archivio in penombra)

Milano, 6 novembre 1912. Il Consiglio Direttivo della Lega di miglioramento fra gli Artisti Drammatici e Operettistici ha diretto a tutte le case italiane produttrici di pellicole cinematografiche la seguente lettera circolare:

Spettabile Direzione-Amministrazione
Casa Cinematografica ….

Il Consiglio Direttivo della Lega Artisti Drammatici, mentre con deliberazione in data 17 ottobre u. s., autorizzava la propria Agenzia -diretta dal signor Gismano Domenico, Segretario della Lega medesima — ad allargare la cerchia delle sue mansioni col trattare scritture per le Case Cinematografiche, dava incarico al sottoscritto di iniziare pratiche con le medesime, affinché da un reciproco accordo ne possano scaturire vantaggi artistici e materiali per le Case stesse e per la gran massa degli Attori organizzati.

La crisi economica del Teatro in generale: crisi tanto più manifesta in questo ultimo periodo non normale della vita del paese e lo sviluppo dell’Industria Cinematografica, hanno portato un danno non indifferente alla massa degli Attori. Ciò non può lasciare estranei coloro che vivono di questa Arte, e coloro che oltre l’esercizio della professione, si sono assunti l’incarico, non facile, di disciplinare i rapporti fra capitale e lavoro.

Oggi nelle Case Cinematografiche trovano posto elementi che con l’Arte non hanno nulla di comune, con evidente danno degli Attori drammatici, che pure sono la materia prima delle Case stesse.

Ma ciò non basta: un altro pericolo si presenta sull’orizzonte. Intendiamo parlare di quei capocomici, od impresari di aziende drammatiche, che stipulando contratti con le Case produttrici — per un dato numero di soggetti — mettono, o metteranno i propri scritturati nella condizione di togliere lavoro ai colleghi disoccupati. Questo stato di cose, che tende ad accentuarsi, oltre non recare nessun vantaggio alla nuova industria, porterà un giorno ad una reazione fra gli elementi artistici e le Case produttrici, reazione che più volte si è manifestata in tutti i campi della attività umana.

A lenire i danni, presenti e futuri, ad evitare contese, sempre dannose anche se giuste, noi dirigenti la Classe Drammatica Organizzata, consci delle responsabilità che ci incombono, non esitiamo a rivolgerci alle Spettabili Case produttrici di Films, perché da una reciproca intesa sorga un’era di attività calma e feconda per le Case stesse, ed il benessere economico per la famiglia artistica. A raggiungere questo nobile intento, non vediamo che una soluzione, la quale non avendo nulla di anormale, ci auguriamo che sia bene accolta da codesta Spett. Direzione;

E desidereremmo pertanto che venisse riconosciuta l’esclusività dell’agenzia di collocamento della Lega Attori Drammatici di fornire Attori alle Case Cinematografiche, come pure l’incarico, qualora se ne presentasse l’occasione, di unire un assieme straordinario per soggetti speciali pur lasciando ampia scelta alle Case fra gli Attori proposti. Questa soluzione che l’organizzazione domanda, se accordata, oltre che testimoniare lo spirito moderno dei dirigenti le Case produttrici, darebbe non lievi vantaggi e fra i quali si possono enumerare i seguenti:

1° La garanzia morale artistica della Lega verso le Case produttrici per gli Attori dalla medesima scritturati, e quindi il collocamento nelle Case di coloro che maggiormente hanno risentito e risentono il danno economico della presente crisi teatrale.

2° La trasformazione di un dato numero di Attori drammatici in Attori Cinematografici, con immenso vantaggio artistico per le Case produttrici. Ed è specialmente su questo, che ci piace richiamare l’attenzione di codesta Spett. Direzione. Dato lo sviluppo della nuova industria e data la necessità di preparare alla medesima un buon numero di Attori che abbiano le qualità necessarie per il nuovo campo d’esplicazione, crediamo fermamente che l’opera nostra potrebbe con maggior facilità risolvere l’importante problema e, mediante un lavoro paziente, preparare e disciplinare la necessaria divisione del capo drammatico: creando cioè, due elementi ben distinti: Attori della scena e Attori Cinematografici. Nè si dovrà dimenticare la corrente di simpatia che il nuovo accordo inspirerebbe in tutto il campo drammatico organizzato, simpatia che si trasformerebbe in una forza morale, coefficiente non disprezzabile per l’esplicazione di un dato lavoro. Questi, nelle linee riassuntive, sarebbero i vantaggi che a nostro parere l’accordo darebbe. Circa gli impegni già contratti dalle Spett. Case, è ovvio dire che sarebbero rispettati.

La nostra opera riguarderebbe il futuro, e così gradatamente si verrebbe a formare un’intesa che non mancherebbe di dare i propri frutti. Nessun particolare interesse ci guida; soltanto il benessere della classe intera ci dà la fede e l’energia necessaria per combattere le battaglie che coscienziosamente crediamo giuste. Se, come speriamo, la nostra proposta sarà accettata, o almeno presa in considerazione, provocheremo nel più breve tempo possibile, una riunione fra i rappresentanti le Spett. Case Cinematografiche e i Dirigenti l’organizzazione Artisti drammatici, perché da questa possa uscire un benefico accordo.

In attesa di pregiato riscontro, con la massima stima

per il Consiglio della Lega Artisti Drammatici

Fossi Ottorino, Consigliere.
Piazza Beccaria, 10 – MILANO.