Nascita di un testimone: la stampa cinematografica

Teatro di posa della Cines (Roma 1906)
Teatro di posa della Cines (Roma 1906)

Le notizie sul cinema, nel suo primo decennio di vita in Italia (1896-1906), si possono rintracciare nei periodici scientifici dedicati alla fotografia e su alcune riviste di teatro e varietà come Il Bullettino della Società Fotografica Italiana (1889-1914), La Fotografia Artistica (1904-1917), Il progresso fotografico (1815-1914), La Bussola (1889-1901), Il Tirso (1904-1917), Il Cafè-Chantant (1900-1925), ecc. Come ricorda Davide Turconi, bibliofilo e storico del cinema:

E’ curioso rilevare come tra il 1901 e il 1906 escano in Italia vari periodici col titolo Il cinematografo che con il cinema però non hanno nulla a che vedere: uno a Messina nel 1901, un altro a Firenze nel 1902, due a Jesi uno del 1902 e un altro nel 1904, uno nel 1904 a Bologna, un altro ancora sempre nel 1904 a Caserta. Si tratta di pubblicazioni umoristiche o di varia attualità che sfruttano la novità del vocabolo cinematografo come sinonimo di documentazione di avvenimenti, di successione di fatti e di immagini, di registrazione di eventi di cronaca cittadina o di commenti in campi di più vasti interessi.

Non è difficile trovare articoli dedicati al cinema nei più importanti quotidiani, e qualche articolo “a pagamento” per segnalare uno spettacolo o l’apertura di una sala, ma in generale la stampa periodica dimostra scarso interesse nelle avventure del cinematografo.

Il 27 marzo 1907 esce a Roma Il cinematografo, sottotitolo: Giornale di Varietà e Pubblicità Cinematografiche, diretto dall’avvocato Roberto Radogna. Come spesso succede, l’iniziativa non rimane isolata, alcune pubblicazioni dedicate a segnalare gli spettacoli di teatro e varietà aprono volentieri le porte – le pagine – alle inserzioni cinematografiche.

Bisogna aspettare il 1908 per vedere nascere, a Napoli e Milano, le prime riviste interamente dedicate al cinema: La Cinematografia Italiana, direttore e proprietario Gualtiero Ildebrando Fabbri; La Cine Fono, direttore Luigi Marone; Lux, direttore Gustavo Lombardo.

Purtroppo, molti numeri di queste pubblicazioni “pioniere” sono scomparsi nel nulla, o sono di difficile reperibilità. (A quando la digitalizzazione delle riviste depositate nel fortino di Firenze?)

Nel 1980 la Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro pubblicò il volume Tra una film e l’altra – Materiali sul cinema muto italiano 1907-1920 (Marsilio Editori), prefazione di Lino Micciché, una raccolta di articoli pubblicate nella stampa cinematografica italiana. Il primo articolo in questa raccolta è l’editoriale del primo numero di Il Cinematografo, firmato Roberto Radogna. Secondo il catalogo delle riviste italiane di cinema 1907-1944 (Cinema scritto, Associazione italiana per le ricerche di storia del cinema, Roma 1992), la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze dispone soltanto di questo numero. Dov’è il resto? Che fine ha fatto l’archivio di Roberto Radogna, pioniere del giornalismo cinematografico? Possibile che sia così difficile conservare le tracce della memoria in questo paese?