A conversation with Mark Fitz-Gerald about the score of Dmitri Shostakovich of the silent movie “Novyi Vavilon” (La Nuova Babilonia/New Babylon) USSR 1929, Grigori Kozintsev, Leonid Trauberg
projected at Le Giornate del Cinema Muto Saturday 10/1/2011 filmakers: pasqualino suppa, andrea deganuto (in inglese, dal canale Le Giornate del Cinema Muto su YouTube)
Dal comunicato stampa delle Giornate del Cinema Muto: «L’accompagnamento di Shostakovich è stato eseguito altre volte, ma ci sono ottime ragioni per considerare la versione presentata a Pordenone come quella definitiva. Dopo la débacle delle prime rappresentazioni (la musica era evidentemente troppo innovativa per l’epoca) si perse traccia della partitura e solo dopo la morte del geniale compositore, nel 1975, Gennadi Rozhdestvensky ritrovò una serie di parti orchestrali complete alla biblioteca Lenin di Mosca e preparò una suite in sei movimenti dei punti salienti dell’opera. Dopo 45 anni si poteva finalmente riascoltare quella musica. Successivamente si sono via via rese disponibili copie più complete delle parti orchestrali ma solo in questo secolo, grazie al prezioso lavoro del Centro Shostakovich di Parigi fondato dalla vedova Irina Anatovnova, si è avuto libero accesso alle versioni integrali della partitura e al manoscritto con le molte correzioni e i suggerimenti di Shostakovich. Mark Fitz-Gerald, che aveva cominciato a studiare lo score vent’anni fa, ha potuto rivedere ampiamente il proprio lavoro preparando la nuova registrazione per la Naxos e, con l’aiuto di un altro esperto, Pierre-Alain Biget, ha portato sia la partitura che la sincronizzazione ad un nuovo livello, che consente finalmente di apprezzare appieno il genio di Shostakovich. La rappresentazione di sabato a Pordenone ha in serbo un’altra sorpresa. Nella partitura originale compare, dopo quello che si è sempre creduto essere l’accordo finale, un passaggio cancellato a matita. Come dimostra una sceneggiatura preliminare pubblicata nel 1928, le ulteriori battute (quasi 130) dovevano accompagnare un finale più lungo inizialmente previsto e probabilmente mai realizzato, comunque assente da tutte le copie conosciute.
Questo frammento musicale avrà la sua tardiva prima esecuzione in un fuori programma dopo la proiezione del film.» (segue qui)