Il primo festival del cinema italiano

Che Italia occupi il primo posto nella classica dei paesi con il maggior numero di festival di cinema non sorprenderà nessuno. Il calendario di mostre, concorsi, rassegne, ecc., e così pieno che le manifestazioni si susseguono a ritmo vertiginoso l’una dopo l’altra.  Grandi città e piccoli paesi aprono annualmente le porte, e la cassa del Comune, alle manifestazioni legate al mitico mondo del cinema, come il patriarca con il figliol prodigo perduto e ritrovato.  Avviso per i soliti permalosi: Vi assicuro che non c’è nessuna ironia nascosta fra le righe nel perduto e ritrovato. L’amore per i festival cinematografici è una tradizione antica,  una tradizione che nasce quasi in contemporanea ai primi sviluppi dell’industria cinematografica italiana. C’era una volta….

Torino, febbraio 1907. La Società Fotografica Subalpina ha l’onore di avere indetto per la prima un Concorso Cinematografico Italiano che, oltre a far conoscere la nostra produzione in questa nuova industria, ha potuto pure far vedere come anche nella Cinematografia possa esservi il senso dell’arte.

Il merito speciale dell’iniziativa di questo Concorso va pur dovuto al solerte membro del Comitato sig. Calcina, che seppe non solo ottenere dalla Casa Lumière il premio di una grande medaglia d’oro, ma anche indurre una delle primarie Case Italiane la Cines di Roma a presentare a questo Concorso le sue riuscitissime ed interessanti Films.

E noi siamo lieti in particolar modo che l’iniziativa di una simile nobile gara sia partita da Torino e siamo certi che essa sarà foriera di altre prossime gare alle quali i concorrenti si troveranno ancor più numerosi.

Ed ora pubblichiamo il risultato di questo Concorso :

Medaglia d’oro — al sig. Ambrosio di Torino per il complesso della sua produzione, ed in specie per la composizione del Romanzo di un derelitto – Scene dal vero, Cavalleria Italiana le quali oltre alla perfezione hanno speciali meriti artistici ed educativi.

Gran Diploma di merito — alla Ditta Cines di Roma che seppe superare le varie difficoltà di composizione in special modo per la composizione Il povero Arlecchino.

Al sig. Leonardo Ruggeri di Napoli venne assegnato un diploma d’incoraggiamento per le sue Caccie Ducali.

Come dicevo, una vecchia tradizione, più di un secolo!

Approfitto per richiamare l’attenzione sul Romanzo di un derelitto – Scene dal vero, Cavalleria Italiana, che molte filmografie attribuiscono a Luigi Maggi, scambiandolo addirittura per una fiction.  Ci tengo molto a sottolinearlo (e a ritrovarlo possibilmente), il genere no-fiction e dintorni: storia, operatori, case di produzione, distribuzione, è una ricerca particolarmente cara a questa che scrive.