I grandi cinema: Cinema Quirinale

Cinema Quirinale 1927
Cinema Quirinale 1927

Roma, 1927. Sembrano tempi preistorici quelli in cui in una specie di spelonca trogloditica, tinta, abitualmente, al sangue di porco; gli spettatori — in massima parte balie, soldati e ragazzi — accomodati in certe specie di sedie alla Fuller, si beavano di incongrue avventure a lungo metraggio al suono di un’apocalittica spinetta.

Sembrano tempi preistorici, e non sono che dieci o quindici anni. Oggi il Cinematografo — Arte giovane e immediata, ma complessa nella costruzione e di linguaggio universale — richiama tutti i pubblici e tutti i pubblici deve accontentare. Sono sorti così i Cinema-teatri sempre più imponenti, sempre più confortables, sempre più accoglienti, con orchestre sempre più numerose e dirette da maestri specializzati, con installazioni tecniche sempre più perfette. Ed era necessità, che difficile è richiamare e, sopratutto, conservarsi il pubblico. Per buona fortuna l’Italia non è in coda alle altre nazioni in questo campo, e molti cinematografi delle principali città italiane sono molto superiori a quelli parigini.

Gran merito di questa marcia all’avvenire, va alla Società Suvini-Zerboni-Cinema, di cui è anima il Cons. Conte Camillo Gianuzzi-Savelli, eccellentemente coadiuvato dal Direttore Generale Avv. Edmondo Sacerdoti. Il piccolo dinamico Conte Gianuzzi è troppo conosciuto nel mondo cinematografico per descriverne qui la volontà retta e decisa come una bella spada.

La Suvini-Zerboni raggiunge la perfezione in ogni particolare del suo delicato organismo, e per la volontà degli animatori e sopratutto, perché non è affettata da elefantiasi — malattia comune alla maggior parte dei grandi trusts cinematografici di tutto il mondo; sì che l’occhio sagace a amoroso dei dirigenti abbraccia, sì, il panorama dell’azienda ma ne scruta e cura altresì le minuzie apparentemente insignificanti e che invece rappresentano elementi indispensabili di successo, come tanti oscuri soldatini ben comandati.

È per questo che la Suvini-Zerboni possiede in Italia una ventina di Cinema-modello, nei quali la programmazione — in chiaro regime di libertà, — viene predisposta con intuito acutissimo, le orchestre rispondono ai più moderni criteri del cinematografo-arte, in cui non si sfrutta lo spettatore come si spreme un limone, ma lo si alletta rendendolo un affezionato cliente; in cui tutte quelle grandi cose che rendono dilettevole un ritrovo — aerazione, comodità di posti, pulizia generale, riscaldamento, decori stabili e floreali, presentazione chiara precisa e a passo normale del film ecc. ecc. — vengono curate con attenzione quasi diremmo pedantesca.

Ed è così che il Cinema Quirinale di Roma — sorto che non è un anno — si è già acquistata fama de locale serio ed elegante; e la giovane Società, non paga dei primi successi, compierà ben presto la costruzione di un nuovo Cinema a Napoli, il Cinema Regina, che va sorgendo ex novo sulle fondamenta dell’antico glorioso Teatro Rossini.
(Cinema-Teatro, settembre 1927)

Il Cinema Quirinale (o quel che resta del Cinema Quirinale) nel 2014: Restauro ex-Cinema Quirinale

5 pensieri su “I grandi cinema: Cinema Quirinale

  1. Quanti luoghi storico culturali stiamo perdendo. Bravo chi ne tiene viva la memoria! ..io sono riuscito a recuperare una lastra fotografica negativa dei primi del 900 di via del Corso a Roma dove si vedono le vetrine del famoso Caffè Aragno… tanto caro a Ungaretti e Marinetti… e oggi chiuso dopo la gestione della soc. Autogrill.

  2. thea

    Della preservazione e conservazione dei luoghi storico culturali si parla spesso, anche troppo, e si fa… poco o niente. Cerchiamo almeno di “conservare” la memoria per i posteri, non si sa mai. Grazie per il commento!

I commenti sono chiusi.