Un museo del cinema a Roma

"La presa di Roma" (Alberini e Santoni 1905)
“La presa di Roma” (Alberini e Santoni 1905)

Roma, marzo 1942. Mi scrive Maria Adriana Prolo, che la sua idea di un Museo del Cinema Italiano è stata accolta con molto entusiasmo e ch’ella ha trovato subito appoggi e finanziamenti. Nel frattempo è stata data notizia del Museo del Cinema che si formerebbe a Roma; tra questo e quello potranno esservi senza dubbio in seguito, contatti. Intanto è importante constatare, che si comincia a pensare sul serio a raccogliere il materiale del vecchio cinematografo.

Vi sono dunque, in magazzini di varie città italiane, casse di pellicole destinate al macero, cumuli di fotografie impolverate, cartelle con la descrizione di vecchi soggetti di film. Tutto questo materiale andrebbe disperso se non vi fosse chi lo raccoglie. Maria Adriana Prolo ha intenzione di scrivere una « Storia del Cinema Italiano »; e Torino, che del vecchio cinema è stata cospicua sede, le fornirà preziosi elementi. A Torino vive Piero Fosco, il realizzatore di Cabiria; e a Torino si sono potuti trovare Padre, L’emigrante, con Ermete Zacconi, La bellezza del mondo con Italia Almirante Manzini.

Il libro di Eugenio Ferdinando Palmieri sul «Vecchio cinema italiano » uscito due anni fa ha indotto più di qualcuno a rivolgere la propria attenzione al cinema italiano del periodo che va dalle origini a Rotaie, film che costituisce il ponte di passaggio tra il muto e il sonoro. Io che del cinema italiano del periodo famoso non sono mai stato entusiasta, ho tuttavia ritenuto più che opportuno insistere affinchè le opere venissero salvate dalla distruzione o dall’abbandono.

Del resto, che quella cinematografia meriti una quanto più possibile precisa valutazione, e intanto una classificazione ordinata e rigorosa, è desiderabile. Oggi, quando si parla del vecchio cinema italiano, si pensa subito a Sperduti nel buio, Cabiria, L’histoire d’un Pierrot, I topi grigi, per la semplice ragione che questi film sono i soli (più qualche altro, o soli frammenti di qualche altro) raccolti dal Centro Sperimentale. Film fondamentali senza dubbio, ma insufficienti a dare un panorama completo.

Non ho visto quell’Antologia di Franco • Mazzotti Biancinelli ed Emilio Scarpa, che conprende pezzi di numerosi film muti italiani. Ma penso che se un’antologia è stata fatta, debbono pure esistere i film dai quali gli episodi salienti sono stati tolti. Dove sono adesso le copie?

È curioso notare infine come i rappresentanti di quella cinematografia, oggi ancora vivi, poco si interessino delle loro opere, anzi dirò che qualcuno non ricorda nemmeno i film che ha realizzato o cui ha partecipato. Perchè? Se codesto è stato veramente il periodo «glorioso » del cinema italiano, perchè rinunciare ad una memoria che può contribuire a porre in risalto qualità artistiche? O forse è vero ciò che io ho pensato un tempo, che il cinema allora era considerato soltanto, salvo casi eccezionali, un fenomeno industriale-commerciale? E che l’arte, semmai, ritenevano di doverli fare entrare per un’altra porta, ovvero con l’invito a letterati, pittori e musicisti di prestare la loro collaborazione a qualche film?
Francesco Pasinetti
(Si Gira, Roma marzo 1942)

Maggio 1954. Il Museo del Cinema a Roma sarà un validissimo strumento di cultura. Il Museo dell’Arte Cinematografica può divenire se sorretto dall’interessamento concreto delle Autorità, dell’ANICA e dei produttori oltre alle personalità della politica e del cinema, un coefficiente prezioso di informazione ed istruzione, per elevare il cinematografo verso un contenuto civilmente migliore.

In America, Inghilterra, Francia ed in altre nazioni, sono state create delle vere e proprie Accademie a favore del Cinema culturale e d’Arte le quali hanno dato notevoli risultati positivi.

Questo Museo di Roma raccoglierà cimeli preziosi, simboli rari, fotografie retrospettive, apparecchi con cui sono state effettuate le prime esperienze ai tempi del muto, ai progressi del sonoro, al colore, al rilievo — nei suoi molteplici sistemi — con annesse tutte le varie scoperte tecniche, oggi d’ausilio indispensabile per il moderno, perfezionato spettacolo cinematografico. Non mancheranno le prime macchine da ripresa e da proiezione, come quelle del montaggio, di incisione sonora, le sceneggiature originali dei classici della storia del cinema, le partiture musicali, i bozzetti delle pellicole più famose, i costumi più ricercati indossati da questa o quella grande attrice, le scenografie dei maestri dell’architettura, oltre a delle sale riservate al regno dei trucchi « le miniature » ed all’importante innovazione italiana del doppiaggio.

Dopo questa sintesi introduttiva esponiamo, sia pure nelle linee generali, un programma che il Museo dell’Arte Cinematografica, potrebbe considerare di pratica attuazione per la futura attività:

1) Manifestazioni artistiche varie, con conferenze di critici, scrittori, ecc., con l’intervento di personalità del cinema, della cultura, della politica e dei rappresentanti del Corpo diplomatico. Speciali proiezioni di films e documentari culturali, turistici, educativi, igienici, antinfortunistici, didattici, ecc. completeranno le riunioni.

2) Diffusione di dette proiezioni culturali con autocinema sonori viaggianti; specialmente nella stagione estiva potranno essere effettuate proiezioni anche nelle piazze più importanti delle città o centri urbani.

3) Estendere queste riunioni culturali anche nelle scuole, nelle aziende di lavoro, nei convalescenziari, negli orfanotrofi, ecc.

4) Organizzare cicli di proiezioni di documentari, rassegne annuali per i cineamatori e passoridottisti.

5) Sviluppare i proficui collegamenti con le altre cineteche ed Accademie straniere e specialmente con l’UNESCO, per lo scambio del materiale.

6) Istituire una grande biblioteca circolante composta di volumi italiani e stranieri, di cinema, teatro, radio e televisione. Nella apposita sala di lettura si dovrebbero consultare riviste specializzate, libri tecnici, ecc.

7) Prendere opportuni contatti con gli addetti culturali delle Ambasciate onde dedicare loro delle serate riservate — per le proiezioni di loro films e documentari — al fine di intensificare i rapporti diplomatici e cinematografici con le nazioni minori, delle quali la produzione viene appena visionata al Festival di Venezia, e raramente ammessa nei normali circuiti nazionali.

8) Accordarsi con l’Istituto del Cinema Scientifico, le Università e la Scuola in genere per una attiva forma di collaborazione culturale.

9) Iniziare la raccolta del materiale cinematografico al fine di avere un aggiornato Archivio storico Editoriale (riguardante tutto quanto si è stampato, si stampa e si stamperà sul cinema, nei libri, nelle riviste, nei giornali) composto di: Archivio storico fotografico, Archivio storico biografico.

10) Schedario universale suddiviso per nazioni (concernente dati tecnici, cenni analitici sul genere di films, lunghezza… Detto materiale sarebbe utile per i giornalisti, gli esponenti dei cineclub, ecc.

11) Archivio storico del manifesto, prepararne una vera Esposizione internazionale, onde interessare il pubblico sull’Attività del Museo.

12) Dare un valido impulso al cinema per ragazzi.

13) In occasione dell’arrivo e permanenza di attori produttori e registi stranieri organizzare delle serate retrospettive o Anteprime di film di particolare interesse.

Mentre l’organismo del Museo del Cinema comincia a prendere il suo naturale avvio, Schermi Illustrati — promotore dell’iniziativa — continuerà con altri articoli possibilmente particolareggiati a tenere informati i suoi lettori, perchè il cinema ormai ha il suo meritato posto, come le altre pietre miliari nella storia dell’arte moderna.

Una volta condivisa ed apprezzata tutta l’importanza fondamentale di tale Museo, osservato anche con le sue manifestazioni collaterali accennate, siamo certi che le Autorità ed i produttori daranno il loro appoggio perchè all’estero con Enti simili sono stati ottenuti risultati concreti e non marginali. Nel lontano 1901 Charles Pathé, nel divulgare in tutto il mondo la sua « Lanterna magica » diceva, come suggello di garanzia ai suoi prodotti « Il cinema sarà il teatro, il giornale, la scuola di domani ». Ed il tempo ha dato ragione, all’inventore della cinematografia.

Schermi Illustrati auspica che nel 60° anniversario della scoperta della X Musa (avvenuta a Parigi nel 1896) sia già sorto Il Museo del Cinema che sarà uno dei fulcri basilari per una progressiva celebrazione internazionale dato che Roma è divenuta la vera capitale del cinema europeo.

Oggi che il film è l’unica lingua universalmente conosciuta e gradita nel mondo, necessita che al più presto sia dato inizio a questa essenziale opera nell’interesse delle future conquiste dell’arte cinematografica.
Giorgio Cam 
(schermi illustrati, Roma maggio 1954)

Nessuna di queste iniziative è andata in porto. Della fine che hanno fatto cimeli e pellicole del  MICS (Museo Internazionale del Cinema e lo Spettacolo) fondato nel 1986, sappiamo poco o niente, ma è arrivato il momento del rilancio e… ci auspichiamo che qualcuno prenda sul serio l’iniziativa di un museo del cinema a Roma in occasione del 110° anniversario della fondazione della ditta Alberini e Santoni “primo stabilimento italiano di manifattura cinematografica”.